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Sono uno sfortunato figlio della società dei consumi. Classe 1988. Sono un fortunato figlio del pensiero pasoliniano. Dal 2005, quando lo conobbi cinematograficamente, con Edipo Re. Mi segnò a tal punto, questo film, che dovetti istintivamente addentrarmi nel cammino tracciato da Pier Paolo. Sto scrivendo delle poesie, le sto gradualmente raccogliendo: se avrò la fortuna di pubblicarle, la dedica sarà "a P.P.P.", fonte di consapevolezza, di comprensione della realtà odierna: oserei definirlo il Virgilio che mi accompagna nell'inferno dell'Italia contemporanea.
Paolo Steffan
2 novembre 2008
[Paolo Steffan, Pier Paolo Pasolini a Casarsa, 11 ottobre 2007]