La Roma di Pasolini

"Pagine corsare"
La Roma di Pasolini

Silvio Parrello
Una mostra, la partecipazione agli eventi teatrali ideati e diretti
da Gianluca Bottoni; un "Omaggio a Pasolini", settembre 2008
 

Da "Il Tempo" del 12 settembre 1995:

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PROSPETTIVA PASOLINI - Silvio Parrello, tra l’altro, ha partecipato anche al progetto "Prospettiva Pasolini - Ricerca-spettacolo sulle tracce dei ‘ragazzi di vita’ di Pier Paolo Pasolini - ideato e diretto da Gianluca Bottoni (GBStudio)". Un progetto che si è sviluppato in cinque episodi. Nel sito web sono ampiamente descritti i temi trattati negli spettacoli.

Dal primo episodio, i brani di Ragazzi di vita dai quali
Gianluca Bottoni ha tratto lo spettacolo:

Sul primo episodio, in "Pagine corsare": Silvio Parrello ovvero er Pecetto e i "ragazzi di vita" e, di seguito, il link alla locandina del secondo episodio.

La locandina del secondo episodio, "La ruota rossa"
Lo scenario è quello dell'Acquedotto Felice (l'Acqua Santa):

«... Erano ormai quasi all'altezza dell'Acqua Santa, a destra c'erano tutte le praterie deserte e le marane, a sinistra cominciava via dell'Arco di Travertino, c'erano qua e là due grandi ammucchiamenti di bicocche di cui, camminando per la strada, si godeva magnificamente la vista. Erano tante casupole rosa o bianche, con in mezzo baracche, catapecchie, carrozzoni di zingari senza ruote, magazzini, tutti mescolati insieme e sparsi sopra i prati, in parte, in parte ammucchiati contro i muraglioni dell'Acquedotto, nel disordine più pittoresco. Tra queste ce n'era una, sotto l'argine della strada, con una frasca e un cartello davanti, dove c'era scritto in rosso a caratteri infantili 'Vino' ...» 
[da Ragazzi di vita di Pier Paolo Pasolini]
Dal terzo episodio, una foto dello spettacolo al Mandrione: al centro, Silvio Parrello; a seguire, un brano di Pasolini, al quale si è ispirato Gianluigi Bottoni:
«[...] Noi siamo borghesi e quindi abbiamo innato il senso della prudenza, della preoccupazione per la nostra salute, della capacità a rimandare a domani quello che non possiamo fare oggi, del rispetto per ciò in cui la vita si consolida, si ordina e si fa opinione pubblica e buon senso. La nostra esistenza si svolge come una pagina di prosa: gli strappi e i momenti poetici che sovvertono il diabolico e meschino calcolo della grammatica, avvengono a nostra insaputa, e poi magari ci lavoriamo  e ci ricamiamo sopra per anni, ne facciamo dei grandi casi con gli amici. Siamo, anche i più rivoluzionari di noi, conservatori di nascita, e in fondo non dimentichiamo  mai quello che la madre innocentemente borghese ci ha insegnato da bambini: il rispetto per un mondo che è nostro, e quindi il senso del risparmio, del dovere del sapere, e soprattutto l'idea che la vita è sicura e lunga. [...]
Ma [...i due ragazzi...], erano incoscienti come uccelli che la mattina si svegliano, storditamente e felicemente lontani dalla preoccupazione dei cacciatori o di altri pericoli, e cominciano di buona lena a volare e a cantare.[...]»
Dal quarto episodio, un brano da Ragazzi di vita:
"[...] Poi saltò sul camion che prese la Casilina, ballò la samba per le strade piene di buchi tra grandi cavalcavia scrostati, steccionate, impalcature, cantieri, rioni di casupole, villaggi di tuguri, incrociando coi tranvetti di Centocelle, coi grappoli di operai e i predellini ed arrivò per la Strada Bianca, fin sotto le prime abitazioni della Borgata Gordiani in mezzo a un piccolo altopiano tra la Casilina e la Prenestina, dove c'erano distese di campi di grano battute dal sole. Lì scaricarono l'immondizia e rimasti soli nella tanfa cominciarono a cercare tra i rifiuti [...] Riccetto tutto zozzo e incazzato s'attaccò ai respingenti di un tranvetto e se ne tornò per la Casilina a gironzolare come un cane randagio pel mercatino al borghetto Prenestino - con tante case piccole come dadi o come pollai, bianche come quelle degli arabi e nere come capanne, piene di cafoni pugliesi e marchigiani, sardegnoli o calabresi: giovinottelli vecchi vecchi che a quell'ora se ne tornavano ubriachi e coperti de stracci, o ai villaggi di tuguri ammucchiati nelle aree da costruzione tra le scarpate delle viuzze che davano sulla Prenestina [...]»
Il sottotitolo del quinto episodio è "come quelle bestie che fanno finta di esser morte" prende spunto ancora da brani di Ragazzi di vita:
«[...] Era la domenica mattina [...] tutto il bel paesaggio che si poteva godere dall'autobus di S.Basilio, nel lungo pezzo di strada [...] e senza fermate da Tiburtino a Ponte Mammolo [...] tutto pareva verniciato a fresco dopo la pioggia della sera prima, pure l'Aniene che [...] rasentando la fabbrica della varecchina [...]»
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"Omaggio a Pasolini", settembre 2008

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SU SILVIO PARRELLO, RAGAZZI DI VITA E MONTEVERDE VEDI ANCHE:
contributi_parrello03_ragazzi.htm
contributi_espa.htm
contributi_parrello.htm
monteverde01.htm e pagine seguenti

 
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INVITO ALLA LETTURA
BRANI DI PIER PAOLO PASOLINI


TUTTI GLI AGGIORNAMENTI
A "PAGINE CORSARE"
DA OTTOBRE 1998





 


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