Piero della Francesca, Madonna del parto
Affresco staccato, cm 260 x 203 - Monterchi (Arezzo), Cappella del Cimitero

L'iconografia, insolita nella pittura italiana, si presta ad interpretazioni teologiche complesse: il padiglione può rappresentare infatti la Chiesa, al cui interno è raffigurata Maria, ricettacolo del Corpus Christi e quindi tabernacolo eucaristico. Nell'affresco di Monterchi le figure degli angeli reggicortina che sollevano i lembi del padiglione in pesante e ricco damasco foderato di ermellino sono simmetriche e identiche, rivelando l'uso dello stesso cartone ribaltato. Quanto alla datazione, una notizia del Vasari che vuole Piero a Sansepolcro per la morte della madre, avvenuta nel 1459, indurrebbe a collocare l'affresco poco dopo quell'anno. Tuttavia elementi stilistici (quali la marcatura grafica e la solennità e ritualità della composizione) lo pongono in stretto contatto con la prima fase degli affreschi di Arezzo: al tempo dell'Esaltazione della Croce o dell'Incontro fra Salomone e la regina di Saba, cioè verso il 1455 (Longhi). 
Pasolini si ispirerà proprio a questo dipinto per realizzare la figura e gli atteggiamenti della Vergine Maria nella parte iniziale del Vangelo secondo Matteo.