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Teatro A San Salvi continua "Abitare i confini"
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Dal 12 ottobre 2009 sono iniziate le attività formative, presenti settimanalmente nei giorni di lunedì e mercoledì. La prima lezione su Pier Paolo Pasolini (aperta, a ingresso libero) si è tenuta lunedì 12 ottobre alle ore 21 al Laboratorio teatrale. Il percorso 2009-2010, condotto da Sissi Abbondanza e Claudio Ascoli di Chille de la balanza, investirà il rapporto tra Pasolini e la fiaba, con espliciti riferimenti a "La terra vista dalla luna", "Che cosa sono le nuvole" oltre naturalmente a poesie, racconti, momenti diaristici. Il laboratorio è aperto anche a persone prive di precedenti esperienze e parte da un training su rimozione degli ostacoli alla libera espressione, respirazione, ricerca della voce, sensi e relazione tra corpi, improvvisazione. Dal Laboratorio, a numero chiuso e con frequenza obbligatoria nei due incontri settimanali di lunedì e mercoledì, nascerà uno spettacolo inserito nell'Estate a San Salvi 2010, il cui debutto è previsto per mercoledì 16 giugno 2010.
Da martedì 13 ottobre è iniziato il Laboratorio di Teatro per bambini e ragazzi, condotto da Sissi Abbondanza e che prevede due gruppi: il martedì alle ore 17 per bambini da 6 a 8 anni e il mercoledì alle ore 18 per ragazzi da 9 a 13 anni. Questo percorso ha l'obiettivo di mettere insieme il fare ed il sapere, privilegiando il gioco come occasione di apprendimento e la comunicazione non verbale. Ciò facendo i Chille pensano anche di facilitare lo stare insieme e di contribuire a vivere con gioia tutte le differenze comunque intese. * * * Giovedì 5 novembre 2009, Prima Nazionale Teatro Pier Paolo Pasolini – Casarsa delle Delizie Co-produzione Centro studi Pier Paolo Pasolini Casarsa Lo spettacolo ha debuttato in forma di studio nell’Estate fiorentina 2009; è largamente riferito allo strappo-sradicamento del poeta dal Friuli, evento di cui quest’anno cade il sessantesimo anniversario. E' infatti del ’49 l’espulsione di Pasolini dalla sezione del Pci di Casarsa - San Giovanni di cui era segretario e dalla Scuola Media in cui insegnava italiano, dopo le accuse - di lì a poco rivelatesi infondate - di oltraggio al pudore. Così, all’indomani del surreale editto di scomunica ai comunisti, Pasolini si trasferì dal Friuli a Roma, dove, ironia del destino, giunse proprio all'inizio dell’Anno Santo (1950). Lo studio ripercorre con parole, azioni, gesti, immagini, musiche, fiabe (La Sagra degli Osei), gli anni dell’infanzia e della giovinezza del poeta a Casarsa e Sacile, le sue dolci ossessioni (il suono delle campane, le fontane…) nel crescente manifestarsi di una vitalità prorompente e innocente: i giochi sulla Livenza, l’amore per il cinema, l'adesione alle lotte dei contadini con i proprietari terrieri all'indomani del lodo De Gasperi, ma soprattutto i difficili incontri-rapporti di un omosessuale con il femminile: con la madre, con la violinista Pina Kalz (che avvicinò il poeta alla musica di Bach) e con la scrittrice Silvana Mauri, suo quasi-amore. In Pier Paolo Pasolini...Me ne vado assume un forte rilievo anche il conflitto con il padre, militare di carriera, di cui il poeta ricorda la violenta inoculazione, quand'era ragazzo, di gocce di collirio su di un tavolo di cucina: lo stesso tavolo sul quale egli vedrà consumarsi una scena di violento amore tra i suoi genitori. La scrittura scenica non sceglie un percorso cronologico, spaziando avanti e indietro nel tempo mentre sottolinea la pasoliniana voglia di far festa ovunque e comunque, e la sua esigenza di esser pedagogo: esigenza che svela attraverso il personaggio fortemente autobiografico di Don Paolo, presente nella prima stesura de Il sogno di una cosa e rimosso poi nella stesura definitiva per una sorta di autocensura. Non mancano citazioni del periodo romano con frammenti da La ricotta, Accattone, Il fiore delle Mille e una notte, Affabulazione (Padre nostro), e ancora visioni dall'ultima incompiuta fatica, cioè Petrolio, con i due sottoproletari Merda e Cinzia e soprattutto con la surreale scena di "Farsi i cazzi propri". I Chille ritengono che svelare le complesse radici della creazione pasoliniana aiuti a comprendere come siano stati principalmente il crudele distacco dai luoghi nativi, la morte del mondo antico e successivamente il consumismo e la “fine del corpo” a condurre Pasolini verso l’unico possibile, tragico epilogo. Non è perciò un caso che lo studio Pier Paolo Pasolini… Me ne vado si concluda con una messa in spazio - con la presenza di rarissime immagini dal film documentario 12 dicembre, realizzato con Lotta continua a un anno dalla strage di piazza Fontana alla Banca dell'Agricoltura di Milano (1969) - dell’ultima intervista che Pasolini rilasciò all’allora giovane giornalista Furio Colombo poche ore prima di essere ucciso, e per la quale indicò come possibile titolo “Siamo tutti in pericolo”.
La compagnia teatrale Chille de la balanza La compagnia teatrale Chille de la balanza fu fondata nel settembre 1973 a Napoli da Claudio Ascoli. Ascoli nasce in una famiglia di attori e teatranti napoletani da tre generazioni. Gli Ascoli, insieme ai Maggio, agli Scarpetta e naturalmente ai De Filippo formano un po’ l’ossatura storica del Teatro napoletano a cavallo tra l’800 e il ‘900. Già da adolescente si dedica al teatro, con esperienze scolastiche ed universitarie. E’ ammesso all’Accademia Silvio d’Amico, sia come attore che come regista. Suoi insegnanti sono – tra gli altri – Sergio Tofano ed Ernesto Calindri. Ben presto la lascia, soffrendo una certa mancanza di autonomia. Torna a Napoli e fonda il gruppo Chille de la balanza, che vede i suoi primi passi al Teatro, Comunque, nella via dei librai: Port’Alba. Il Teatro, Comunque. ed il Cinema Altro (suo dirimpettaio), divengono in pochi anni punti essenziali di riferimento della vita culturale napoletana. Ascoli inizia il suo lavoro partendo da un recupero, molto rigoroso, delle tradizioni napoletane. Il nome “chille de la balanza” è quello degli antichi venditori di frutta ed ortaggi che – tra la fine del ‘600 e gli inizi del ‘700 - andavano per le strade del Centro Antico, vendendo le loro mercanzie e raccogliendo storie ed aneddoti che poi ri-narravano la sera nelle osterie davanti ad un bicchiere di vino. Ben presto, però, è affascinato dalle Avanguardie del XX secolo, di cui diverrà negli anni – sempre con il gruppo dei Chille – forse il più attento frequentatore in Europa. E’ della fine degli anni ’70 la ricerca su Apollinaire, Tzara ed altri. E proprio allora nasce la collaborazione e poi l’amicizia con personaggi quali Henri Béhar, forse il più importante storico dada-surrealista, Michel Décaudin e Pierre Caizergues. Contemporaneamente, sviluppa una forte attenzione verso il luogo e la performance di Teatro in strada, che, sino a quel momento, era vista piuttosto come evento-festa non strutturato, più vicino alla clownerie ed all’improvvisazione che al Teatro. Ascoli e i Chille la elevano a ben altra dignità e con questo nuovo teatro in strada vanno in giro in tutt’Europa, come moderni commedianti dell’Arte. Raccolgono significativi successi in Germania, Spagna e soprattutto Francia, dove incontrano Mario Dondero, il grande fotografo che ritroveranno trent’anni dopo nelle terre di Pavese, e vivono importanti esperienze con l’utilizzo di architetture gonfiabili, opere di uno straordinario artista, che diverrà loro affezionato partner per oltre 15 anni: Hans Walter Müller. /font> A metà degli anni ottanta Ascoli e i Chille si trasferiscono in Toscana e precisamente a Pontassieve (Fi), dove realizzano un singolare complesso con Laboratorio, Casa-residenza e soprattutto Teatro d’Aria (creazione di Müller). E’ questa una struttura innovativa, totalmente vuota e ridefinibile compiutamente ad ogni evento. Il successo è immediato ed investe – anche con i progetti di Teatro in strada - Firenze, la Val di Sieve e parzialmente anche il Mugello (v. Carnevale sui treni ecc…). Continua, nel frattempo, la forte attenzione verso le avanguardie del XX secolo e a Firenze, nel piccolo Teatro art-déco denominato Teatro 13, prendono vita – in collaborazione/Convenzione con il Comune di Firenze ed il Quartiere 2 - singolari produzioni da lavori di Vitrac, Malespine, Ribemont-Dessaignes e Artaud. Il successivo arrivo a San Salvi nel 1998 rappresenta il momento di maggiore visibilità progettuale per Ascoli e i Chille. Negli spazi affascinanti ed inquietanti dell’ex-manicomio di Firenze è nato e vive il progetto denominato prima San Salvi la città negata, poi San Salvi la città ri-nata e ora San Salvi Città Aperta. Un progetto che sta restituendo ai fiorentini un'area di quasi 33 ettari nella zona di Campo di Marte, anche grazie a Passeggiando nella notte di San Salvi, viaggio-iniziazione nell’ex-città manicomio di e con Claudio Ascoli, che si svolge ininterrottamente dal 1999 ad oggi con oltre 400 repliche, sempre esaurite! Teatro (produzioni, ospitalità - tra gli altri Eugenio Barba con l’Odin e Giuliano Scabia, laboratori e stages), ma anche Danza Contemporanea, Musica (concerti di Vecchioni, Jannacci, Tesi e Banditaliana, Nando Citarella, Morgan, Nada e Avion Travel, Baccini…), Cinema, Video, Esposizioni, Pittura (con le importanti collaborazioni con Amedeo Lanci e Fuad), Performances, la creazione di un Centro di Studi dedicato ad Antonin Artaud (in collaborazione con Carlo Pasi) hanno reso San Salvi un autentico luogo cult della città di Firenze e dell’Estate fiorentina, con un numeroso pubblico di affezionati: soprattutto giovani, ma non solo. Qui si è svolto il 1° Forum Europeo del Teatro (novembre 2002), nell’ambito del più generale Forum Sociale Europeo di Firenze. Un’analisi a parte meriterebbe La Trilogia della vita (Kamikaze 2002, Macerie 2003 e Paure 2004), con i tre spettacoli realizzati nella notte tra il 10 e l’11 settembre (a memoria dell’attentato alla Torri Gemelle), oggi raccolti in un unico dvd con una presentazione critica di Paola Maroni. Negli ultimi dieci anni non possono dimenticarsi i progetti di Ascoli di Teatro di Poesia (Campana, Baudelaire, Pasolini, Hikmet, Rimbaud, Chlebnikov, Nietzsche e Alda Merini), e gli studi triennali con Laboratori su Vasco Pratolini (2003-2005 Il Quartiere, Le ragazze di Sanfrediano e Cronache di poveri amanti) e Franz Kafka (2006-2008 Il Castello, AmeriKa e Il Processo). Nel triennio 2006-2008, i Chille hanno realizzato in collaborazione con la Fondazione Cesare Pavese di Santo Stefano Belbo un percorso su Cesare Pavese, in occasione del centenario della nascita dello scrittore piemontese: in esso hanno prodotto una serata poetica su Lavorare stanca (2006), I pensieri di Deola (2006), performance di danza contemporanea di Bianca Papafava e lo spettacolo Il mestiere di vivere, presentato al Pavese Festival 2007; subito dopo la compagnia ha debuttato con Ogni guerra è una guerra civile, liberamente tratto da La casa in collina, che vede di nuovo insieme sulla scena Sissi Abbondanza e Claudio Ascoli. Nel settembre 2008 nei luoghi pavesiani è stato realizzato PpP Passeggiando per Pavese, evento itinerante mulitlingue e multilinguaggi con oltre 50 Artisti, tra i quali non possiamo non segnalare il pittore curdo Fuad che ha realizzato un enorme murales di oltre 150 mq. su Pavese, il fotografo Mario Dondero che ha documentato l’intero percorso, il videomaker Francesco Ritondale che ha realizzato un video (in quattro lingue) presente anche su Youtube. I Chille e Ascoli hanno partecipato ad importanti Festivals, tra cui Expo Sevilla, Taormina Arte, Carnevali di Venezia e Viareggio, Mannheim, Sitges, Barcelona, Freiburg, Asti, Marché Mondiale de la poèsie di Parigi, Orléans, Nanterre… e alle trasmissioni televisive in Mondovisione dedicate da Vittoria Ottolenghi al mondo della Danza, con presenze a Napoli e a Trieste. Nel 2007 è uscito per Morgana Edizioni il libro-saggio di Costanza Lanzara Teatro, Comunque – L’universo creativo dei Chille de la balanza da Napoli al “mondo” di San Salvi, libro che si avvale anche di una ricca iconografia con foto di Mario Dondero, Stefano Buonamici, Fabio Donato, Massimo Agus, Isaia Iannaccone e altri. Nel triennio 2007-2009 i Chille hanno realizzato San Salvi Libera Repubblica delle Arti e delle Culture, una giornata di con-fusione delle Arti con oltre 100 Artisti impegnati a proporre, confrontare e scambiare le loro creazioni. Nel biennio 2009-2010 la compagnia sta realizzando un progetto su Pier Paolo Pasolini, a partire dall’ultimo romanzo incompiuto Petrolio ed in collaborazione con Centro Studi Pasolini Casarsa, Fondo Pasolini Cineteca di Bologna e Archivio Pasolini Gabinetto Vieusseux. Lo spettacolo teatrale Pier Paolo Pasolini… Me ne vado ha appena inaugurato in forma di studio l’Estate a San Salvi 2009. E' stato proposto in prima assoluta al Teatro Pasolini di Casarsa il 5 novembre 2009.
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Chille de la balanza che prevede per ogni giorno della settimana un linguaggio. Lo spettacolo del 5 novembre 2009 a Casarsa delle Delizie |