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Teatro

Il Teatro Festival mette radici a Napoli
di Angelo Carotenuto, "la Repubblica" 21 gennaio 2009

Napoli, il Teatro San CarloIl Teatro Festival Italia non lascerà Napoli. Neppure dopo l´edizione 2010, la terza consecutiva già programmata in città. Napoli è destinata a diventare sede definitiva della manifestazione al termine del primo triennio d´assegnazione provvisoria (2008/2010). Il governo rinuncia così all´ipotesi di dare una sede itinerante al festival teatrale, il più giovane d´Europa, per puntare con decisione su Napoli, dove già nel 2007 si tenne una versione ridotta della rassegna, una sorta di anteprima.

Napoli per sempre. Il ministro Bondi ne fece cenno a giugno scorso, durante la scorsa edizione, in occasione della sua visita al museo Madre. Aveva accanto a sé Salvo Nastasi, commissario al teatro San Carlo e da pochi giorni capo di gabinetto al ministero dei Beni Culturali. Bondi parlò di progetti per Napoli e del festival, «questa manifestazione che, qui a Napoli, deve diventare una tappa fissa, un appuntamento permanente che identifichi Napoli e ne diventi uno dei punti qualificanti». Ora il progetto è maturo. Definito. Napoli sede permanente non è più un semplice auspicio. Nel mese di marzo è già fissata una data per gli annunci sul futuro della manifestazione. Già si conoscono le date della prossima edizione. Nel 2009 il festival si terrà da venerdì 5 a domenica 28 giugno, e presenterà un programma in linea con l´impostazione dello scorso anno. Opere e spettacoli saranno dedicati al Settecento napoletano. Ha già accettato di venire in città con un testo per l´evento lo scrittore cileno Antonio Skarmeta, autore de "Il postino". Altri progetti annunciati: l´"Agamennone" di Pasolini (tradotto in Spagna per la prima volta) a cura di Elio de Capitani; una coreografia dedicata a Pulcinella da Karole Armitage; "Lo stakanovista" di Heiner Muller; un incontro fra il teatro napoletano e il National di Londra. 

Il segno di Napoli, dunque, bene in evidenza. A maggior ragione dopo la decisione di non spostare di qui il Teatro Festival Italia. Una scelta che avrà ripercussioni anche sulle location, per le quali sarà accentuato il tratto urbano, anche per consentire agli spettatori spostamenti più facili. Svanisce dunque l´ipotesi di spettacoli alla Reggia di Caserta, con la quale si immaginava di caratterizzare in chiave regionale l´evento. Svanisce pure il proposito di allestire spettacoli ai Campi Flegrei e alle Terme di Baia. In città sono confermati gli scenari dell´Albergo dei Poveri e del Maschio Angioino, mentre non vedrà il bis la darsena della Stazione marittima: servirà un nuovo spazio per un allestimento di quel tipo. L´anno scorso i luoghi in cui si tennero spettacoli furono in tutto 30.

Il bilancio 2008 della manifestazione diretta da Renato Quaglia, per la Fondazione Campania dei festival di Rachele Furfaro, contò oltre 45 mila spettatori, con 40 spettacoli allestiti, di cui 17 nuove produzioni e 14 testi originali commissionati per l´occasione e messi in scena. I Paesi che presero parte alla prima edizione furono 17. Il sito Internet ufficiale dell´evento venne visitato da 40 mila utenti, collegati da 66 Paesi. Furono coinvolte 200 persone nell´organizzazione, fra operatori e tecnici. Gli alberghi cittadini interessati furono una trentina, per un totale di circa 7 mila posti letto occupati per il festival. Che da Napoli non va più via. 

 

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Il Teatro Festival mette radici a Napoli, di Angelo Carotenuto

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