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"La notte in cui è morto Pasolini"
Intervista video di Roberta Torre a Pino Pelosi
di Paola Zanca
"l'Unità", 14 maggio 2009

QUI UNA SEQUENZA DEL VIDEO

Forse non bazzicano più a via di Donna Olimpia o via di Pietralata, ma i ragazzi di vita ci sono ancora. Sono i figli delle periferie, chissà come li racconterebbe oggi Pier Paolo Pasolini. Ci prova Roberta Torre, la regista che  ha prodotto e diretto due film-documentario che verranno presentati questa sera in anteprima nazionale a Roma, al Nuovo Cinema L’Aquila. Lei ha scelto di  raccontare quelli del “Tiburtino Terzo”, quelli venuti su a pane e Raccordo Anulare, cresciuti in un tessuto sfilacciato, con una città rimasta sullo  sfondo, che oggi il sindaco Alemanno ha smesso di provare a ricucire.

Ma la Torre ha voglia di indagare anche sul passato. “La notte in cui è morto  Pasolini” è un'intervista esclusiva a Pino Pelosi, l'unico  indagato per l'omicidio di Pasolini. Pelosi ha scelto di parlare per la prima  volta dopo trent’anni. Racconta di quella notte tra l’1 e il 2 novembre all’ Idroscalo di Ostia, quando fu l’ultimo - ma non il solo - a vedere vivo lo  scrittore. 

La ricostruzione di Pelosi parla di cinque persone, che avrebbero  partecipato al pestaggio mortale, ricorda come venne intimidito, come quella esecuzione venne volutamente «firmata» con il suo anello che riproduceva quello delle forze armate americane che gli venne tolto a forza e gettato accanto al  cadavere.

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"La notte un cui è morto Pasolini" - Intervista video di Roberta Torre a Pino Pelosi, di Paola Zanca

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