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Notizie "La notte in cui è morto Pasolini" Forse non bazzicano più a via di Donna Olimpia o via di Pietralata, ma i ragazzi di vita ci sono ancora. Sono i figli delle periferie, chissà come li racconterebbe oggi Pier Paolo Pasolini. Ci prova Roberta Torre, la regista che ha prodotto e diretto due film-documentario che verranno presentati questa sera in anteprima nazionale a Roma, al Nuovo Cinema L’Aquila. Lei ha scelto di raccontare quelli del “Tiburtino Terzo”, quelli venuti su a pane e Raccordo Anulare, cresciuti in un tessuto sfilacciato, con una città rimasta sullo sfondo, che oggi il sindaco Alemanno ha smesso di provare a ricucire. Ma la Torre ha voglia di indagare anche sul passato. “La notte in cui è morto Pasolini” è un'intervista esclusiva a Pino Pelosi, l'unico indagato per l'omicidio di Pasolini. Pelosi ha scelto di parlare per la prima volta dopo trent’anni. Racconta di quella notte tra l’1 e il 2 novembre all’ Idroscalo di Ostia, quando fu l’ultimo - ma non il solo - a vedere vivo lo scrittore. La ricostruzione di Pelosi parla di cinque persone, che avrebbero partecipato al pestaggio mortale, ricorda come venne intimidito, come quella esecuzione venne volutamente «firmata» con il suo anello che riproduceva quello delle forze armate americane che gli venne tolto a forza e gettato accanto al cadavere. [...]
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