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Notizie Zurigo rende omaggio al poeta delle Ceneri
. «Nella Svizzera tedesca Pasolini scrittore non è conosciuto per niente, forse si conosce il provocatore degli Scritti Corsari ma non il romanziere e il poeta.» Ricarda Gerosa curatrice della mostra . ![]() Pier Paolo Pasolini (1922-1975) è noto internazionalmente soprattutto per i suoi film polarizzanti e provocatori ma sono in pochi a conoscere la vastità e la multimedialità della sua opera. "Nella Svizzera tedesca Pasolini scrittore non è conosciuto per niente, forse si conosce il provocatore degli Scritti Corsari ma non il romanziere e il poeta" spiega a swissinfo Ricarda Gerosa che insieme a Peter Erismann ha curato l'esposizione. "Noi invece volevamo far vedere l'intero Pasolini per far conoscere tutte le forme espressive che ha usato. Abbiamo voluto mostrare sia i film che i romanzi, ma anche la lirica e la pittura." Ricchezza e varietà di una figura complessa Poeta, romanziere, sceneggiatore per il teatro e il cinema, autore di saggi politico-culturali e di critica letteraria nonché di articoli fustigatori della società italiana, Pasolini ha praticato, oltre al linguaggio cinematografico anche la pittura e il disegno.
Un poema bio-bibliografico In questo componimento, costruito come una sorta di intervista con un giornalista americano, Pasolini ripercorre alcune tappe della propria vita ma anche della propria produzione artistica, cominciando dalla sua giovinezza in Friuli fino al presente. "Quest'opera ci ha aiutati moltissimo - prosegue Erismann - è stata come una sorta di filo conduttore, un filo rosso lungo il quale abbiamo sviluppato il progetto espositivo. E sulla base di questo poema abbiamo individuato 24 lemmi chiave che ci hanno permesso di descrivere la sua opera e la sua vita." Un piccolo dizionario orientativo Amicizie, Borghesia, Cinema, Comunismo, Diversità sessuale, Friulano, Impegno, Madre, Morte, Pittura e Disegno, Poesia, Processi, Sacralità, Teatro, Romanzi Romani sono solo alcuni dei 24 lemmi in cui si snoda il percorso espositivo. A ognuno di essi corrisponde una postazione nella quale, attraverso documenti, lettere, dattiloscritti, copioni, ma anche articoli di giornale e materiale fotografico, ogni tema viene illustrato nel dettaglio mettendo in luce in una prospettiva tutta pasoliniana il legame indissolubile tra gli aspetti biografici e artistici che hanno caratterizzato la sua esistenza. "Nelle vetrine si mischia di nuovo tutto" precisa Ricarda Gerosa. "Ad esempio in quella che presenta la parola madre non si trovano solo foto o materiale biografico ma anche come la figura della madre è entrata nella sua opera. In questo modo abbiamo voluto far vedere che tutti i temi di Pasolini possono migrare da un genere all'altro." ![]() L'opera cinematografica di Pasolini invece è sintetizzata magistralmente in un'installazione di Detlef Weitz e Dominique Müller nella quale una selezione di motivi e forme visuali dei film più importanti - tra cui La ricotta, Uccellacci e uccellini, Teorema, Salò - vengono proiettate in contemporanea su 12 schermi, mettendo in risalto in modo sorprendente l'estetica innovativa del linguaggio filmico di questo discusso regista. "Fin dall'inizio ci era chiaro che volevamo mostrare anche il suo linguaggio filmico perché Pasolini ha sempre pensato per immagini" sottolina Erismann. "Era affascinato dalla pittura e lo si vede anche in diversi film dove fa delle allusioni alla pittura italiana del '400." Non è quindi un caso che gli organizzatori abbiano scelto di accogliere il visitatore proprio con la proiezione di Comizi d'amore (1963-64), il documentario in cui Pasolini percorre la penisola chiedendo agli italiani la loro opinione sulla sessualità, l'erotismo e l'amore. Questo film-inchiesta, ritenuto l'autoritratto più spassionato di Pasolini, sintetizza e anticipa in modo perfetto il concetto espositivo. In queste immagini infatti arte e vita sono fuse insieme, l'autore è dentro la sua opera, lo vediamo sullo schermo, ne sentiamo la voce e ne percepiamo i modi miti - eppure anche duri nella loro insistenza - nell'affrontare uno dei temi che ha avuto un ruolo chiave nella sua esistenza di artista e di uomo. ![]() In occasione della mostra il filmpodium di Zurigo ha proiettato il 27 aprile il film-inchiesta di Pasolini Comizi d'amore (1964); il 19 maggio sarà presentato il documentario di Laura Betti Pier Paolo Pasolini e la ragione di un ogno (2001). ![]() ![]() Pier Paolo Pasolini (geboren am 5. März 1922 in Bologna, gestorben am 1./2. November 1975 in Ostia bei Rom) ist eine der herausragenden und schillerndsten Persönlichkeiten des intellektuellen Europas in der zweiten Hälfte des 20. Jahrhunderts. Als Lyriker in der Sprache seiner friaulischen Heimat, als Autor von Romanen und kulturkritisch-politischen Essays und Kolumnen, als Regisseur polarisierender Filme, aber auch als Zeichner und Maler richtete sich sein Blick in erster Linie auf zeitlose, archaische Themen: das Schicksal des Menschen, das bäuerliche Leben, die Religion, die Sexualität, der Tod. ![]() Das bio-bibliografische Gedicht "Poeta delle ceneri" (das den Arbeitstitel "Who is me" trägt und auf seinen bekanntesten Gedichtband "Ceneri di Gramsci" anspielt) entstand 1966 während eines Aufenthaltes in New York. Pasolini erzählt darin sein Leben ausgehend von seiner Kindheit und Jugend im Friaul bis hin zur Gegenwart, wobei auch Werke und ihre Rezeption explizit erwähnt und stilistisch-mediale Entscheidungen thematisiert werden. Pasolini liefert darin selber die 24 Stichworte und Zitate, die durch Manuskripte, Briefe, Erstausgaben, Zeitungsartikel, Fotografien, Zeichnungen und Bilder in der Ausstellung visualisiert werden. Eine eindrückliche und raumgreifende Filminstallation von Detlef Weitz und Dominique Müller untersucht auf zwölf Leinwänden Pasolinis filmisches Schaffen und stellt es in den Kontext seines gesamten Werkes. Im Zentrum steht einerseits die Multi- und Transmedialität des pasolinischen Ausdrucks. Fokussiert wird insbesondere auf die verschiedenen Medien und Genres, deren sich Pasolini bediente (Wort-Kunst: Lyrik, Erzählung, Roman, Essay, Kolumne; Übergangsformen: Drehbuch, Theater; Bild-Kunst: Zeichnung/Malerei, Comic, Film). Die Ausstellung zeigt Pasolini als äusserst unbequemen, streitbaren, aber auch verletzlichen Künstler, der provozierte und polarisierte, indem er stets die Gegenposition zu jeder denkbaren Position bezog. Das prekäre Spannungsfeld zwischen Modernität und Konservativismus spiegelt sich nicht zuletzt in der bis über den Tod hinaus nicht abreissenden kontroversen Rezeption von Pasolinis Person und Werk, der die Ausstellung ebenfalls nachspürt. Die Ausstellung von Peter Erismann und Ricarda Gerosa, in der Szenografie und Gestaltung von chezweitz&roseapple, Berlin, entstand in Koproduktion mit dem Centre Dürrenmatt Neuchâtel und dank der Zusammenarbeit mit den Pasolini-Archiven in Italien, welche die Leihgaben zur Verfügung gestellt haben: Graziella Chiarcossi, Nichte und Erbin von Pasolini, das Gabinetto Vieusseux in Florenz, das Archivio Pier Paolo Pasolini an der Cineteca di Bologna sowie das Centro Studi Pier Paolo Pasolini in Casarsa della Delizia im Friaul.
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"Pier Paolo Pasolini - Who is me", 18 marzo-1° giugno 2009 |