Notizie

"Pagine corsare"
Notizie

La morte di Fabio Mauri
lascia orfana l'arte italiana
Lucrezia Cippitelli
http://www.fabiomauri.com/

Fabio Mauri, foto di Giorgio ColomboLa formazione artistica di Fabio Mauri, nato nel 1926, ha inizio a Roma, con la partecipazione all'avanguardia romana, la Scuola di Piazza del Popolo, negli anni Cinquanta, dopo una prima fase della sua vita in cui aveva già conosciuto la guerra, la conversione, la follia, il dramma degli amici ebrei mai più tornati dai lager nazisti, il fascismo.

Negli anni Sessanta Mauri si avvicina poi al Gruppo 63 (con Umberto Eco ed Edoardo Sanguineti tra gli altri) e nel 1968 fonda la rivista "Quindici". Dagli anni Settanta ha inizio il periodo delle installazioni, delle performances e dei libri di artista, che mettono al centro dell'attenzione tanto la storia sociale e politica del Paese tanto questioni esistenziali ed etiche.

L'occhio di Mauri ha indagato sulla guerra, il Fascismo, l'Olocausto, il recupero della memoria storica, sempre operando una profonda sperimentazione e commistione dei linguaggi dell'Arte, largamente accompagnati da quelli propri del mondo dell'informazione e della comunicazione, e delle modalità operative delle arti sceniche e teatrali. Per questa sua costante sperimentazione di tutti i linguaggi espressivi della contemporaneità, la critica d'arte Lea Vergine aveva definito Fabio Mauri «Turista di tutte le arti possibili».

Tra le opere più rigorose e importanti bisogna ricordare «Ebrea» (1971), «Che cosa è il fascismo» (1971), «Manipolazione di cultura» (1976). Mauri colpì l'immaginario collettivo quando proiettò film dell'amico Pasolini su se stesso con la performance/azione cinematografica «Intellettuale: il Vangelo secondo Matteo di/su Pier Paolo Pasolini», realizzata a Bologna nel 1975, anno della morte dello scrittore.

Dopo la rivista avanguardista "Quindici", Mauri prosegue ed approfondisce la sua ricerca teorica e critica con la fondazione nel 1976 della rivista "Città di Riga" (con Boatto, Maurizio Calvesi, Jannis Kounellis) e l'edizione dei libri d'artista «Linguaggio è guerra» (1975, Marani Editore), e «Manipolazione di cultura» (1976, La Nuova Foglio). Pubblica poi, nel 1984, «Cosa è, se è, l'ideologia nell'arte» (Il Bagatto, Università di Roma «La Sapienza»), prima raccolta di testi dell'artista, editi e inediti, sulle opere degli anni Settanta, seguito da «Storia di un manifesto
mancato», pubblicato in «Arte in Italia 1960-1985» (1988, Politi).

Dal 1979 avvia la sua attività didattica insegnando «Estetica della sperimentazione» all'Accademia di Belle Arti dell'Aquila.

Nel 1994, una retrospettiva nella Galleria nazionale d'Arte Moderna di Roma e un libro-catalogo hanno fatto il punto sulla sua esperienza intellettuale e culturale. Un'ampia raccolta dei suoi testi e conferenze è presente nel catalogo della mostra «Fabio Mauri: Opere e Azioni 1954-1994» (Mondadori/Carte Segrete). L'artista romano era anche presidente della Messaggerie Libri, il più importante distributore italiano di prodotti editoriali.

Pochi giorni fa, il 4 maggio, il Presidente Giorgio Napolitano lo aveva nominato Grande Ufficiale al Merito della Repubblica. È morto il 20 maggio 2009.

* * *

Una performance di Fabio Mauri: Intellettuale, proiezioni sul corpo di Pasolini

Il 31 maggio 1975, nel corso delle attività inaugurali della nuova Galleria d'Arte Moderna di Bologna, ebbe luogo la performance Intellettuale. In cima alle scale e contro la porta del Museo, fu proiettato Il Vangelo secondo Matteo di Pier Paolo Pasolini, amico fraterno dell'artista fin dai tempi dell'adolescenza, sulla persona del regista stesso. La camicia bianca indossata da Pasolini, seduto su un alto sedile, costituiva il punto più espanso dello schermo umano. Il volume del sonoro, mantenuto troppo alto rispetto alla dimensione ridotta dell'immagine proiettata sul regista, aumentava il disorientamento esercitato dall'azione sia sul pubblico che, soprattutto, sullo stesso Pasolini. Il regista, che nel corso della proiezione aveva assunto un'espressione sofferente, disse di non essere riuscito a seguire il film proprio a causa dello 'scollamento' tra le immagini e la colonna sonora così alta. L'impiego di volumi eccessivi è una caratteristica ricorrente nelle proiezioni dell'artista, avvengano esse su oggetti o su singoli individui. Il fatto poi di proiettare il film sulla persona dell'autore stesso vuole essere, da parte dell'artista, una sorta di responsabilizzazione del regista del film, costretto a sperimentare sulla propria pelle gli effetti della sua stessa opera. La proiezione del Vangelo secondo Matteo venne ripresentata in diverse edizioni.

Prima Performance - Museo Civico, Bologna, 1975
Museo Civico, Bologna, 31.5, 1975
Galleria Comunale d'Arte Moderna, Bologna, 1-6.6,1977
Mercati Traianei, Roma, 15.10-15.12, 1985
Pordenone, gennaio-febbraio (La forma dello sguardo), 1986
Bruxelles (Intellettuale), Bruxelles, 1987
Sri Fort Auditorium, Nuova Delhi, 27.4 (Cinema as poetry), 1988
Espace Exposition Cac Bonlieu, Annecy, 30.10 (Cinéma italien-Rencontres d'Annecy), 1988
10 journées cinématographiques, Orléans, 9-14.11, 1988
Biblioteca Shaar Zion Beth Ariela, Tel Aviv, 3-17.5 (P.P. Pasolini: a cinema of poetry), 1989
Harvard University, Boston, 11-24.10, 1989
43rd Edimbourgh International Film Festival, St. Cecilia's hall Edimburgo,14-25.8, 1989
New York, 27.4-29.5 (P.P. Pasolini: tbe eyes of a poet) 1989
Barcellona, 20-22.3 (Pasolini, Las formas de la poesia), 1991
Academy of Motion Pjcture Arts and Sciences, Los Angeles, 11.1, 20.12 (P.P.Pasolini the eyes of a poet), 1991
Palazzo delle Esposizioni, Roma, 27.2-23.3 (P.P.P. ...con le armi della poesia), 1992
Istituto Italiano di Cultura, Lione
Circolo Aurora, Arezzo, (La coscienza che non perdona), 19.2;
Teatro Nicolini, (Una disperata vitalità), Firenze, 15-21.2, 1993
Maison de la Culture Ibn Khaldoun, Tunisi, 6-20.4 (Le cinema d'un poète), 1993
Libreria 'La citta' del Sole', Tonno, 5.5-5.6 (Il sogno di una cosa), 1993
Istituto Italiano di Cultura, Città del Messico, giu. (P.P.P. un cinema di poesia), 1993
Castro Theatre, S. Francisco, luglio (The eyes of a poet), 1993
The Filmuseum, Amsterdam, settembre, 1993
Arengario, Milano, 29.10-21.11 (P.P.P. ...con le armi della poesia), 1993
Istituto italiano di cultura, Salonicco, estate, 1994
Akademie der Kunste, Berlino, autunno, 1994.

 

.






 

La morte di Fabio Mauri lascia orfana l'arte italiana

Vai alla pagina principale