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Lemebel, lo scrittore barocco che fa
incontrare Pasolini e Almódovar
"l'Unità", 29 agosto 2008

Pedro LemebelTra la significativa schiera degli scrittori di lingua spagnola che saranno tra pochi giorni a Mantova il più atteso è di sicuro il cileno Pedro Lemebel. Ancora più di Eduardo Galeano e Carlos Fuentes, più di Leonardo Padura Fuentes o del grande basco Bernardo Axtaga, sarà questo scrittore nato negli anni Cinquanta «povero e maricón», in una casa in cui «non c'era nemmeno un libro, e se entrava un giornale, era avvolto intorno alla carne» a trasformare un normale incontro con l'autore in una performance teatrale, in una dimostrazione di vitalità della letteratura. Lemebel, connazionale e quasi coetaneo del gigante delle lettere cilene, Roberto Bolaño, è l'autore di una serie di testi che l'editore Marcos y Marcos ha compilato pescando tra le decine e decine di scritti, sparsi tra raccolte e interventi su riviste, che coprono un arco di tempo molto ampio: dal 1991 ad oggi. Così, dopo il romanzo Ho paura torero, ecco Baciami ancora, forestiero: un libro che evoca un fantastico incontro tra Pier Paolo Pasolini e Pedro Almodóvar, e suggella la definitiva celebrazione dell'invenzione linguistica, di un barocco emotivo che fa dell'autore un perfetto compagno di strada di altri irrequieti dei generi, letterari e sessuali, come gli argentini Manuel Puig e Copi.

Secondo lo stile di Lemebel, Pinochet con la sua cupa e cattolicissima dittatura, i primi anni della democrazia concessa e sotto tutela, la vita culturale di Santiago, l'amore che accende passioni e versi, così come l'occasionale marchetta, non possono essere raccontati che attraverso una trasfigurazione: gli eventi storici diventano una visione assurda, una elaborazione ubriaca che mescola romanticismo e comico, lucide analisi antropologiche e versi da rancheras.

Si può combattere, annichilire la dittatura e insieme destabilizzare anche i «compagni» confinati in una remota regione del nord del Cile, che se ne stanno ore ed ore al sole: così fa Gastón, scenografo omosessuale sostenitore di Salvator Allende, che, con la sua pratica, trasforma il campo di detenzione in una sorta di spiaggia di Rio de Janeiro: «A volte le minoranze elaborano forme alternative di contestazione, usando come arma l'apparente superficialità», scrive Lemebel. 

Quel misto di distacco sarcastico e di forte partecipazione emotiva genera il resoconto straordinario dell'inaugurazione del museo della solidarietà dedicato a Salvator Allende, un evento che finisce per perdere ogni valore memoriale per trasformarsi in una sfilata del mondo della politica e dello spettacolo di Santiago, con la gente assiepata ad avvistare i vip mentre questi a loro volta attendono l'arrivo di Yoko Ono, e cosi l'immagine della ribellione sessuale di lei e Lennon si lega, per lo scrittore, ai giorni della speranza del fronte di Unità Popolare. 

Una letteratura, uno sguardo en travesti che regala perle di giornalismo ironico, come il brano sui parrucchieri, oppure una lucida disamina del potere seduttivo della cocaina nella società contemporanea. Quattro bellissime lettere d'amore e un paio di resoconti delle partecipazioni movimentate di Lemebel a manifestazioni letterarie alla presenza del locale sindaco di destra, completano questo volume che non è indebolito neppure dall'ultimo estremo tentativo di difendere il mito di Cuba. [...]

 

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INVITO ALLA LETTURA
BRANI DI PIER PAOLO PASOLINI


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DA OTTOBRE 1998

 


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