La narrativa - Sommario


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Pier Paolo Pasolini
La narrativa
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Ragazzi di vita
Pasolini e la "Zona di Donna Olimpia" a Roma
di Giuseppe Espa



Nel 1954 Pasolini, abbandonato l?’impiego di insegnante a Ciampino, si stabilisce nel quartiere di Monteverde, in via Fonteiana n. 86.?

Il sodalizio fra Pasolini e la cosiddetta zona di Donna Olimpia ? di quelli destinati a non dissolversi pi?. Ne sono testimonianza alcuni versi ma soprattutto il romanzo Ragazzi di vita, primo grande successo del poeta, pubblicato nel 1955. Nei primi due capitoli del romanzo (Il Ferrobed?, Il Riccetto) continui sono i riferimenti a visioni e paesaggi di Monteverde:?
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Cos? passavano i pomeriggi a far niente, a Donna Olimpia, sul Monte di Casadio, con gli altri ragazzi che giocavano nella piccola gobba ingiallita al sole...Oppure andavano a giocare al pallone l? sullo spiazzo tra i Grattacieli e il Monte di Splendore, tra centinaia di maschi che giocavano sui cortiletti invasi dal sole, sui prati secchi, per via Ozanam o via Donna Olimpia, davanti alle scuole elementari Franceschi piene di sfollati e di sfrattati. (pag. 8)?
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E pi? avanti:?
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Il Riccetto abitava alle scuole elementari Giorgio Franceschi. Venendo su dalla strada del Ponte Bianco, che a destra ha una scarpata con in alto le case di Monteverde Vecchio, si vede prima a sinistra, affossato nella sua valletta, il Ferrobed?, poi s?’arriva a Donna Olimpia, detta pure i Grattacieli. (pag. 43)?
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E ancora, il Riccetto, reduce da un incontro ad Ostia con una prostituta che lo ha derubato, rientra a Monteverde con il tram numero 13 poco dopo il crollo di un?’ala della scuola Franceschi:?
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Scendette gi? come un ladro al Ponte Bianco, ma come scendette, rest? fermo, colpito da una scena inaspettata. Intorno alle gugliette del Ponte Bianco, sulle aree erbose, tra i cantieri del viale dei Quattro Venti in costruzione, dove di solito non c?’era mai nessuno, e per la stradetta che andava su al Ferrobed? e ai Grattacieli, [...], era tutto pieno di gente. (pag. 49)?
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Non riuscendo ad accedere a Donna Olimpia per la strada abituale che ? presidiata da polizia e pompieri sopraggiunti in seguito al drammatico crollo, il Riccetto deve tornare sui suoi passi e compiere il giro largo per tornare a casa:?
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Non restava che andare a Donna Olimpia facendo il giro di Monteverde Nuovo. Agnoletto e il Riccetto ritornarono al Ponte Bianco, dove c?’era sempre pi? gente, e partirono su per la scesa della Circonvallazione Gianicolense, portandosi sulla canna un po?’ peruno, e facendosi dei lunghi pezzi a piedi, quando la scesa era troppo ripida. C?’erano almeno due chilometri da fare per arrivare alla piazza di Monteverde Nuovo, e poi un altro mezzo chilometro in discesa, attraverso i prati, le caserme degli sfrattati e i cantieri, per arrivare gi? a Donna Olimpia, dall?’altra parte. (pag. 50)?
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Per andare a far visita a Marcello, feritosi in modo grave durante il crollo della scuola (morir? in seguito) e ricoverato in ospedale, il percorso da fare, partendo da Donna Olimpia, ? quasi obbligato:?
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[...] a trovare Marcello all?’ospedale di San Camillo, a piedi, perch? tanto non c?’era pi? di una mezzoretta di strada, andando su per Monteverde Nuovo e ridiscendendo gi? per la Circonvallazione Gianicolense: piano piano sotto il sole andavano gi? per via Ozanam, [...] (pag. 53)?
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Il crollo della scuola ha cancellato per sempre l?’alloggio di fortuna della famiglia del Riccetto e di suo cugino. Sfollati per la seconda volta, viene loro assegnata un?’altra sistemazione provvisoria all?’estrema periferia di Roma. Mastracca Claudio, detto il Riccetto, non far? pi? ritorno a Donna Olimpia se non per poche ore, alla fine del romanzo (e precisamente nel settimo capitolo - Dentro Roma), per accompagnare due ragazzi di vita ed un omosessuale in un luogo appartato che potesse celare l?’incontro mercenario:?
Il Riccetto non c?’aveva niente sulla coscienza, e si trovava da quelle parti per semplici ragioni sentimentali. (pag. 209)?
Della lunga e feconda permanenza di Pasolini a Donna Olimpia non v?’? traccia, se non negli scritti del poeta e nei racconti di coloro che lo hanno conosciuto e che sono ancora l?. Solo una targa ? stata affissa, ma ? una targa di carta.?

Il luogo dove ? esposta questa targa si trova nel cuore di Donna Olimpia, in via Federico Ozanam n. 134, all?’entrata di un piccolo locale, Lo Scrittoio, dove da anni lavora il pittore-poeta Silvio Parrello. La targa che Parrello ha dedicato a Pasolini reca scritta una frase densa di affetto e riconoscenza:? ..
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In questo quartiere nacque
il famoso romanzo
"Ragazzi di vita"
di
Pier Paolo Pasolini
"cittadino di Monteverde"

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Lo Scrittoio ? un luogo magico dove la figura di Pasolini aleggia indisturbata, circondata dai quadri di Parrello e dai suoi famosi omini volanti che una forza centrifuga fa girare vorticosamente. Nella bottega di Parrello si riuniscono spesso persone che Pasolini lo hanno conosciuto bene e che, a chiunque si trovi a passare di l?, raccontano senza retorica e inutili mistificazioni quegli episodi della loro vita trascorsi accanto al grande poeta friulano. Lo Scrittoio ? il punto di incontro di alcuni dei Ragazzi di vita di allora, quelli che con Pasolini giocavano a pallone nei prati zellosi in cambio di cinquecento lire, ma anche di personaggi pi? noti.?

In occasione della ricorrenza di quel tragico e triste 2 novembre 1975 Parrello ha organizzato presso il suo Scrittoio una mostra dal titolo Poesia Per Pasolini dove, al posto dei quadri, ha esposto le sue poesie accanto alle ultime immagini di Pasolini.?

Proprio a Donna Olimpia Parrello conobbe Pasolini, il quale in quel popolare quartiere trov? le sue prime ispirazioni, durante l?’infernale dopoguerra. In quel periodo triste per l?’Italia, mentre molti ragazzi, come lui affamati di pane, si avviavano verso avventure non sempre pulite, nacque fra i due una simpatica amicizia.?

La gigantesca figura di Pasolini aiut? non poco la gi? fertile fantasia di Parrello ad intuire nuove vie di comunicazione. Egli cominci? a scrivere piccoli appunti a tratti poetici, poi atti d?’accusa contro un mondo vile, malato di protagonismo, arrogante contro i pi? deboli.?

Ispirate dagli incontri con Pasolini nascono circa cinquanta poesie in forma di ballata dove Parrello, come un menestrello, dipinge il quartiere teatro dei fatti narrati in Ragazzi di vita, racconta di episodi inediti che hanno visto protagonista il poeta friulano, trascrive con i caratteri della favola i suoi sogni e le verit? raccolte per la strada come un cronista.?

Quella che segue ? la ballata che apriva la mostra Poesia Per Pasolini.?

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Pier Paolo Pasolini e? i ragazzi di vita
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Andavamo gi? ai piloni
noi ragazzi di vita
con Pier Paolo Pasolini
a farci una nuotata.
Passando dai grottoni,
la ferrovia, la scarpata,
attraverso i capannoni
e gli orti di insalata.
Oggi l?, viale Marconi
in quel tempo coltivata
nella riva tra i barconi
passavamo la giornata.
Si parlava di milioni,
di una vita fortunata,
con le toppe ai pantaloni
nel pane la frittata.
Un mondo di illusioni,
di gente emarginata,
poveri accattoni
di quell?’italia disastrata
dai lutti e distruzioni
per la guerra sopportata,
con le prime costruzioni
che poi l?’hanno trasformata.

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La narrativa - La zona di Donna Olimpia, di G. Espa


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