I luoghi di Pasolini

"Pagine corsare"
I luoghi di Pasolini

Lo Yemen
Con un album fotografico e due filmati

Nell’ottobre del 1970 Pier Paolo Pasolini girò a Sana’a, capitale dello Yemen del Nord, alcune scene del film Il Decameron (nella città fu realizzata anche parte della lavorazione del Fiore delle Mille e una notte, girato tra il '73 e il '74). Domenica 18 ottobre 1970, terminate le riprese, Pasolini utilizzò la pellicola avanzata per girare 13 minuti di documentario, che intitolò Le mura di Sana’a. In quest'ultimo film, Pasolini rivolge un appello all'Unesco perché protegga la bellezza di quella città.

Dalla scheda di Le mura di Sana'a:

Era l'ultima domenica che passavamo a Sana'a, capitale dello Yemen del Nord. Avevo un po' di pellicola avanzata dalle riprese del film. Teoricamente non avrei dovuto possedere l'energia per mettermi a fare anche questo documentario; e neanche la forza fisica, che è il requisito minimo. Invece energia e forza fisica mi son bastate, o perlomeno le ho fatte bastare. Ci tenevo troppo a girare questo documento. 
Si tratterà forse di una deformazione professionale, ma i problemi di Sana'a li sentivo come problemi miei. La deturpazione che come una lebbra la sta invadendo, mi feriva come un dolore, una rabbia, un senso di impotenza e nel tempo stesso un febbrile desiderio di far qualcosa, da cui sono stato perentoriamente costretto a filmare […] Ma è chiaro che se volessi veramente ottenere qualcosa, dovrei dedicare a questo scopo la mia intera vita. Son cose che qualche volta si pensano ma poi non si fanno. Frustrazione terribile, ma consolata dal pensiero che ci sono persone che, in realtà, per mestiere dovrebbero occuparsi di questi problemi e che dunque la responsabilità è dovuta a loro […] 
Ma intanto ogni giorno che passa è un pezzo delle mura di Sana'a che crolla o vien nascosto da una catapecchia 'moderna'. […] È uno dei miei sogni occuparmi di salvare Sana'a ed altre città, i loro centri storici: per questo sogno mi batterò, cercherò che intervenga l'Unesco. 

L'appello di Pier Paolo Pasolini all'Unesco:

Ci rivolgiamo all’Unesco perché aiuti lo Yemen a salvarsi dalla sua distruzione, cominciata con la distruzione delle mura di Sana’a. 
Ci rivolgiamo all’Unesco perché aiuti lo Yemen ad avere coscienza della sua identità e del paese prezioso che esso è.
Ci rivolgiamo all’Unesco perché contribuisca a fermare una miseranda speculazione in un paese dove nessuno la denuncia. 
Ci rivolgiamo all’Unesco perché trovi la possibilità di dare a questa nuova nazione la coscienza di essere un bene comune dell’umanità, e di dover proteggersi per restarlo. 
Ci rivolgiamo all’Unesco perché intervenga finché è in tempo a convincere una ancora ingenua classe dirigente che la sola ricchezza dello Yemen è la sua bellezza; che conservare tale bellezza significa oltretutto possedere una risorsa economica che non costa nulla, e che lo Yemen è in tempo a non commettere gli errori commessi dagli altri paesi.
Ci rivolgiamo all’Unesco in nome della vera se pur ancora inespressa volontà del popolo yemenita, in nome degli uomini semplici che la povertà ha mantenuto puri, in nome della grazia dei secoli oscuri, in nome della scandalosa forza rivoluzionaria del passato. 

Pier Paolo Pasolini così descrisse ancora lo Yemen: 

«... architettonicamente, è il paese più bello del mondo. Sana'a, la capitale, è una Venezia selvaggia sulla polvere senza San Marco e senza la Giudecca, una città-forma, la cui bellezza non risiede nei deperibili monumenti, ma nell'incompatibile disegno... è uno dei miei sogni.»
Lo Yemen si situa a sud-ovest della penisola arabica, confina con l'Arabia Saudita a nord, con il Mar Rosso a ovest, con il Mar Arabico a sud e con l'Oman a est. Ai tempi dell'Antica Roma il paese era conosciuto con il nome di «Arabia Felix» (Arabia felice) per il lucrativo ricavo dal passaggio del traffico di spezie. In seguito lo Yemen divenne parte dell'Impero Ottomano dal quale si staccò nel 1918. Il sud del paese sottostava al controllo del Regno Unito e divenne indipendente nel 1967. Le due parti si unirono nel 1990 e diedero vita all'odierna Repubblica dello Yemen. La Repubblica dello Yemen è l'unica repubblica della penisola, ha un presidente e due camere legislative. Il paese subisce la piaga dilagante della corruzione, di arresti arbitrari, di torture e di inspiegabili prolungati periodi di detenzione. Il diritto di parola, di stampa e di religione è alquanto ristretto. Accese sono tutt'ora le lotte tribali che in parte bloccano l'afflusso del grande turismo che sarebbe felice di visitare un paese dal fascino unico. 

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BRANI DI PIER PAOLO PASOLINI


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DA OTTOBRE 1998

 


I luoghi di Pasolini: lo Yemen

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