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. Così un paese civile ricorda i propri poeti? PETIZIONE AL SINDACO DI ROMA, FRANCESCO RUTELLI .......................... ..........................
Egregio Signor Sindaco, siamo un gruppo di estimatori dell'opera artistica di Pier Paolo Pasolini. Le indirizziamo, da Roma e da diverse altre località d'Italia e di altri Paesi, la seguente certi di poter contare sulla sua attenzione di pubblico amministratore oltreché sulla sua sensibilità personale. Abbiamo notizia, sia attraverso la stampa sia per averlo visitato personalmente, dello stato di degrado in cui versa il luogo dove Pasolini fu assassinato il 2 novembre 1975: un terreno incolto e irregolare, totalmente abbandonato, disseminato di immondizia: se piove per qualche ora, un acquitrino putrido. Non vi è inoltre alcuna indicazione che permetta di individuare agevolmente il posto. Molto tempo fa vi venne posto un piccolo manufatto in cemento, ormai notevolmente lesionato soprattutto dagli agenti atmosferici, senza alcuna targa né una qualsiasi altra indicazione a ricordo di quel tragico avvenimento che aveva colpito una delle figure di intellettuale più rappresentativa di questo secolo. Abbiamo definito quel luogo e il disfacimento che lo caratterizza l'ultimo visibile oltraggio alle sofferenze di quel grande, per noi indimenticato poeta. Non è nostra intenzione intervenire presso di lei con proteste che sarebbero peraltro del tutto legittime ancorché sterili: intendiamo invece con la presente invitarla formalmente ma fermamente a porre fine a quello che consideriamo un vero e proprio insulto alla memoria di Pier Paolo Pasolini. Noi che amiamo questo poeta
infine, poiché Pasolini dev'essere ricordato anzitutto per la sua poesia, chiediamo
Riteniamo la richiesta, così come sopra formulata, più che ragionevole e pensiamo che, almeno nei termini indicati, costituisca nei confronti di Pier Paolo Pasolini il minimo, doveroso e dignitoso tributo dovutogli. Confidiamo in un suo attivo interessamento e intervento, attendiamo notizie rispetto a quanto sopra esposto e la salutiamo distintamente. |
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