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Ai sassi di Matera
dedicata a Pier Paolo Pasolini
da

«Scrivo da Torino. Ho di recente apprezzato molto il sito dedicato a Pier Paolo Pasolini e in particolare la "sala d'ascolto". Dopo aver amato la poesia, i romanzi e i film di Pasolini ho infatti scoperto o, meglio, approfondito le sue notevoli incursioni nel mondo della musica; e questo grazie a un cd di Grazia De Marchi. Non so se farò cosa utile o no, ma mi è venuto spontaneo inviare un contributo. È una mia poesia rimasta ancora inedita, che scrissi a Matera pensando a Pasolini. Io amo Pier Paolo e mi sentirei molto onorato di poter stare da qualche parte vicino a lui. Davide Riccio».


 Davide Riccio
Ai Sassi di Matera
Non molto 
è passato il tempo 
che da qualche decennio 
ci divide 
dall'abitare degli avi 
in tuguri e grotte 
con la stalla 
per millenni: 
era la vergogna nazionale 
dei Sassi di Matera 
venti figli nell'antro 
e un mulo, 
l'acqua nella conca 
sul capo delle donne 
in via crucis 
giù per l'affaccio 
sulla Gravina. 
Lavoro bracciantile, 
costretta ignoranza, 
mortalità dimezzante, 
vicinato sussidiario 
in dura legge di costumi; 
ma i signori 
nelle case palazziate 
a fregi e merletti 
e concubine 
come Dio volle e dispose. 
Cinquant'anni soltanto 
ora sono
dallo scavare nel pieno 
al costruirlo nel vuoto 
di nuove povertà cittadine. 

Non molto 
è passato il tempo 
da quel tempo; 
perciò mi è rimasta 
consistenza 
di stessa roccia tufacea 
in cui scavare il vuoto 
nel riempirci di oggi 
e tentare un ritorno 
o un asceterio. 

E non molto è passato 
il tempo 
che da meno tempo ancora 
ci divide 
da altra vergogna nazionale: 
è Pasolini odiato, 
perseguitato, 
morto ammazzato 
là dove
in memoria di fango durevole 
senza 
Passione 
di Cristo.

 
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Ai sassi di Matera, di Davide Riccio

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