Il cinema
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"Pagine corsare"
Cinema

Comizi d'amore
di Pier Paolo Pasolini
1963
Un documento e una testimonianza di grande cinema-verit?

VEDI ANCHE: ALCUNI PERSONAGGI DEL FILM E LE LORO RISPOSTE ALLE DOMANDE DI PASOLINI
LA SCHEDA DEL FILM IN "PAGINE CORSARE"

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Pier Paolo Pasolini discute con Alberto Moravia, Cesare Musatti e Dacia Maraini del progetto del film.
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?[...] Un turbinio, un caos, una babilonia di opinioni diverse. Le pi? ridicole, inconcepibili e contraddittorie. E ingenue, infantili, scandalizzate, apparentemente sensate, in realt? prive di ogni senso logico. La gente risponde. ? chiaro che l'intelaiatura dell'inchiesta dovr? essere nettissima, quasi matematica: ma la realizzazione dovr? necessariamente essere la pi? inaspettata, la pi? imprevista, la pi? caotica possibile; secondo il grafico della gente sui problemi che essa pone.?
[...]
?E tutto questo potrebbe avere una soluzione finale - sempre al livello "sentimentale e poetico" ma in coincidenza con lo spirito scientifico del film - ponendo come problema conclusivo il matrimonio e la procreazione. [...] Ecco, andare per le chiese e i municipi; scegliere una coppia, giovane, sana, umile e seguirla, nella sua antica festa sempre uguale... Penserei a un matrimonio popolare, in cui il senso "della vita sana per quanto fittiziamente e poeticamente trionfa sulla vita tragica", ha pi? forza di convinzione; un bel giovane, una bella ragazza che vanno a sposarsi, lei vestita sommariamente di bianco, lui vestito sommariamente di nero, verso la chiesa povera del quartiere... coi gruppi dei parenti... [...] se qualcuno glielo chiede, potrebbero darsi un bacio. E proprio cos? il film potrebbe concludersi: con questo rapido, casto bacio, il bacio finale dei buoni vecchi film. [...]?
Questa, in estrema sintesi, era il progetto di Pasolini per un film-inchiesta che avrebbe dovuto intitolarsi Cento paia di buoi, poi Don Giovanni e che sar? infine Comizi d'amore [si veda il brano integrale nel II volume dei Meridiani Mondadori (2001) Pasolini per il cinema]. Quelli che seguono sono spezzoni dalle Note e notizie sui testi, a cura di Walter Siti e Franco Zabagli, contenuti nel volume appena citato. In questa pagina e nelle pagine qui collegate sono riportati alcuni fotogrammi del film e inoltre spezzoni esemplificativi delle domande poste da Pasolini ad alcune delle persone avvicinate nelle situazioni pi? disparate con le relative risposte degli intervistati. Un particolare ringraziamento a Marco Sacco per la cortesia e la preziosa collaborazione.
Diversi materiali riguardanti la complessa elaborazione di quel che sar? poi il film-inchiesta Comizi d?’amore sono riuniti in due cartelline marroni predisposte dall?’autore, una col titolo autografo Natura e contro natura, l?’altra Comizi d?’amore (ma prima, cancellato, Il Don Giovanni) (1): sono alcuni dei titoli a cui Pasolini pens? via via che il lavoro procedeva e si trasformava (il titolo definitivo verr? tratto da una frase del vecchio finale, poi scartato, del Sogno di una cosa; [?…] (in quel finale il personaggio di Renata, dopo la morte di don Paolo, traeva una specie di morale dicendo ?bisogna chiarire l?’odio in comizi d?’amore?). Un altro titolo, che dovette sembrargli a lungo quello definitivo, ? Cento paia di buoi e contrassegna il ?“trattamento?” pubblicato di seguito in questo stesso volume.
Insieme a parecchie carte con appunti manoscritti, e a un fascicolo contenente la trascrizione battuta a macchina delle domande e delle risposte ricavate dai filmati dell?’inchiesta, una parte significativa di questi materiali ? costituito da fascicoli dattiloscritti eseguiti dalla casa di produzione, la Arco Film. In essi figurano dettagliati elenchi del materiale di repertorio che, nell?’idea iniziale di Pasolini, avrebbero dovuto costituire ?la parte integrante e di commento dell?’intero film?, come senz?’altro risulta dal trattamento intitolato Cento paia di buoi, e come sinteticamente viene indicato in una nota di uno degli elenchi suddetti:
Il? filo? conduttore? del? film ? rappresentato dalla storia dei due giovani futuri sposi (scene da girare) (2) e dalle interviste a personalit? del mondo scientifico e culturale e al pubblico generico (scene da girare). Il materiale di repertorio, alternato a queste scene, sar? la parte integrante e di commento dell?’intero film.
Il ?materiale di repertorio? che risulta dagli elenchi della Arco Film ha un?’enorme latitudine tematica: si va da indirizzi di istituti scientifici a indicazioni di scene da girare in vari paesi (?con operatore italiano girare tre giorni con pellicola speciale Gevaert, alcune scene di gente che compra pornografie?, ad Amburgo), a processi famosi su ?sesso e delitto? (il processo a Rina Fort, ?la belva di via San Gregorio?, o il caso Lana Turner-Johnny Stompanato), a inchieste sulla sifilide e sulle aberrazioni sessuali. Le liste dei possibili argomenti si susseguono, accostando sex-appeal e tortura (?Greta Garbo, Liz Taylor, Campi di concentramento tedeschi, La tortura in Algeria [...] Sade: ?“Justine?” (Vadim), Gabriele D?’Annunzio, Salvador Dal?, Ava Gardner?), fino a brani di un documentario su ?Elvis the Pelvis?, a un elenco di amanti famose sul tema ?sesso e politica?, e poi documenti per ?sesso e sport? (?Lotta nel fango, Olympia (L. Riefenstahl, Coppi, Lojacono?), sesso e droga eccetera.
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Pier Paolo Pasolini - di spalle - con Cesare Musatti e Alberto Moravia
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In questa fase del progetto appare evidente che Pasolini intendeva realizzare un film con implicazioni ancor pi? ambiziose e complesse rispetto al tema della sessualit? degli italiani a cui sar? circoscritto Comizi d?’amore. Inoltre, l?’eterogeneit? dei filmati da far confluire nel montaggio, nonch? l?’ampio spazio riservato ad argomenti quali la follia, la patologia criminale ecc., ben si attagliano ad altri titoli, come Magma scandaloso o Magma imbarazzante, che troviamo appuntati negli incartamenti. Fu dopo aver ultimato le interviste alla gente comune un po?’ in tutta Italia che Pasolini dovette mutare idea su quel che avrebbe dovuto costituire la materia principale del film, avviandolo cos? verso la forma che esso avrebbe assunto nel montaggio definitivo. Lo spiega in una lettera del settembre 1963 ad Alfredo Bini, di cui si conserva una copia (dattiloscritta e firmata) fra le carte de Il libro delle croci in AP:
Caro Alfredo, come sempre la ?realt? ? diversa dalle intenzioni. Nel caso di un film o di un?’opera letteraria, la ?realt? ? la sua concretezza stilistica. Ebbene, per il film dal titolo (provvisorio!) ?Cento paia di buoi?, l?’atto del girare ha costituito (con mia parziale sorpresa, dato che era il mio primo lavoro di carattere documentario) un lento stravolgimento della mia ?idea stilistica del film?. Mi sono trovato davanti a del materiale nuovo, pieno di straripante concretezza visiva.?

In che senso il film ? diventato un altro? Direi soprattutto nel senso che i protagonisti non sono pi? ?color che sanno?, come chiamavo scherzosamente me, Moravia, Musatti e gli altri dotti che avrebbero dovuto spiegare al pubblico i problemi della vita sessuale; ma, protagonista, ? diventato il pubblico, cio? le centinaia di interrogati, con Arriflex e registratore, in tutta l?’Italia. La loro vivezza, la loro spettacolare fisicit?, la loro antipatia, la loro simpatia, i loro strafalcioni, i loro candori, le loro saggezze, come dire, la loro ?italianit?, hanno preso prepotentemente il posto riservato alla nostra premura didascalica, e si sono presentatati sullo schermo ?come ci? che importa?.

Divider? le interviste collettive in quattro-cinque capitoli?
I. sul sesso in generale, sua importanza, suo peso, suo significato ecc.;
Il. ?Scandaloso?, sul problema dello ?scandalo?, l?’irrazionalit? dello scandalizzarsi e la necessit? di porsi davanti al problema senza questo arcaico inalberarsi della ragione;
III. ?La vera Italia?, sul problema dei rapporti tra sesso e societ? - matrimonio, onore sessuale, divorzio, controllo delle nascite ecc. - da cui dovrebbe saltar fuori una immagine dell?’Italia violentemente inedita;
IV. ?Schifo o piet?, sul problema della anormalit? sessuale;?
V. ?Dal basso e dal profondo?, sul problema della prostituzione - e quindi della miseria, del contrasto fra Nord e Sud, e indirettamente, dell?’autentica vita sessuale dei proletariati e dei sottoproletariati italiani.

Quasi piloni di questi capitoli-arcate, dovrebbero essere le interviste con Moravia e Musatti: momenti di riflessione e sistemazione del caos. Interviste accompagnate dalla musica del Don Giovanni di Mozart. Perci? ho dato al film un nuovo titolo: ? IL DON GIOVANNI?.

Il testo di Comizi d'amore pubblicato nei Meridiani ? ricavato dalla banda sonora del film.
Il film fu presentato al Festival di Locarno il 26 luglio 1964.
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NOTE
(1) Nella versione definitiva del film si definiscono dongiovanni o citano comunque il personaggio immortalato da Mozart alcuni tra i militari intervistati.

(2) La scena dei giovani sposi sar? poi montata a conclusione del film. Interprete del personaggio della sposa [Graziella] ? la cugina e attuale erede di Pier Paolo Pasolini, Graziella Chiarcossi, ritratta nel fotogramma che appare al fondo di questa pagina: "Pagine corsare" fa del ritratto di Pasolini, dolce ? delicato, un omaggio anche a una delle maggiori studiose dell'opera pasoliniana.

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Le riprese

Marzo-novembre 1963 (con interruzioni).

  • Esterni: Napoli, Porta Capuana (interviste ai passanti sulla prostituzione); vicoli dei bassi napoletani.
  • Sicilia: Palermo, intervista a Ignazio Buttitta; popolani al rione San Pietro; contadini e braccianti a Camporeale e Partinico; Cefal?.
  • Lazio: Roma, Via Eufrate all?’Eur, casa di Pier Paolo Pasolini (intervista a Alberto Moravia e Cesare Musatti); chiesa di Centocelle (il matrimonio di Graziella); spiagge romane; Fiumicino.
  • Milano, fabbriche (intervista alle operaie sulla legge Merlin); Idroscalo di Milano.
  • Toscana: Firenze, una bottega d?’artigiano (intervista ai clienti); Viareggio, lungomare (intervista di notte ai passanti), campo sportivo (intervista a Peppino Di Capri e altri).
  • Bologna, Universit? (intervista agli studenti); Stadio comunale (intervista alla squadra di calcio del Bologna). Campagna emiliana tra Bologna e Modena (intervista ad alcuni contadini).
  • Venezia Lido (intervista a Camilla Cedema, Oriana Fallaci, Adele Cambria); intervista ad alcuni bagnanti tra cui Antonella Lualdi.
  • Calabria: Catanzaro, la campagna, un bar (intervista ai frequentatori del bar); Crotone.
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Comizi d'amore, al montaggio, fu infine diviso in quattro parti:

  • I - Grande fritto misto all'italiana
  • II - Schifo o piet??
  • III - La vera Italia?
  • IV - Dal basso e dal profondo
e composto da molte interviste fatte in tutti gli strati della societ? a persone di tutte le et?. Chiude il film l'episodio della sposina, inventato, nel quale Pasolini tira le conclusioni sul lavoro svolto.
Ne risulta quasi un trattato sociologico dell'epoca che l'autore indirizza molto bene nel fare comprendere come le cause di tanta ignoranza, paura e ipocrisia sull'argomento sessualit? siano da addebitarsi in gran parte anche alla chiesa cattolica.
SEGUE

VEDI ANCHE: ALCUNI PERSONAGGI DEL FILM E LE LORO RISPOSTE ALLE DOMANDE DI PASOLINI
LA SCHEDA DEL FILM IN "PAGINE CORSARE"

Stai ascoltando "Madamina, il catalogo ? questo" dal "Don Giovanni" di Wolfgang Amadeus Mozart.
Leggi anche il testo di Lorenzo Da Ponte


Comizi d'amore di Pier Paolo Pasolini
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