Johann Sebastian Bach
(1685-1750)
.
di Angela Molteni
Le musiche di Bach accompagnano le scene di alcuni film di Pier Paolo Pasolini, oltre a essere, per sua stessa dichiarazione, tra quelle da lui pi? amate. In particolare, quelle della Passione secondo Matteo sono state utilizzate sia nella prima opera cinematografica di Pasolini, Accattone, sia nel Vangelo secondo Matteo. Pare quindi opportuno dedicare brevemente attenzione a questa grande composizione del musicista di Eisenach.
Le Passioni
Anche all'epoca di Johann Sebastian Bach, le cerimonie liturgiche della Quaresima avevano il loro culmine nei riti religiosi del venerd? santo, il giorno in cui venivano rievocate la passione e la morte di Cristo. Era invalso l'uso di musicare brani evangelici relativi appunto a queste fasi della vicenda terrena di Ges?: generalmente le composizioni su questi temi erano articolate in due parti distinte: la prima precedeva il sermone, la seconda lo seguiva.?
Dal XV secolo erano utilizzate voci soliste per rappresentare i personaggi legati alla sacra vicenda; a Cristo era destinata la voce di basso, di timbro pi? grave. Dalla seconda met? del XV secolo vennero introdotte nelle Passioni ? per esempio con Orlando di Lasso (1532-94) ? anche alcune parti polifoniche. In Germania, con la Riforma, le Passioni ebbero un grande sviluppo: formalmente si trattava di un Oratorio con Arie e Recitativi, arricchito da Corali.?
Come si ? accennato, il genere delle Passioni si era sviluppato a partire dal XV secolo: all'inizio si trattava di un'opera che prevedeva l'azione di tre personaggi, i quali impersonavano Cristo, un Diacono e un Evangelista; con il coro si intendeva rappresentare "il popolo", e i suoi interventi si avvalevano talvolta di spunti polifonici. Divenne in seguito Passione-Mottetto, nella quale prevalse il trattamento polifonico delle parti.?
In Germania questo genere, dopo la Riforma, assunse caratteristiche peculiari: venne abbandonato l'uso del latino in favore del tedesco, e le opere si arricchirono progressivamente di arie, recitativi, sinfonie derivate dalle forme teatrali. Ciascun autore raccont? i testi evangelici interpretandoli in modo soggettivo, li comment?, ne fece veri e propri "libretti d'opera".?
Bach apport? a sua volta alcuni mutamenti a questo genere: mantenne, come nelle Cantate, certe forme dell'opera, particolarmente l'aria in stile italiano con il "da capo", ma ne modific? lo spirito, introducendo l'arioso, una via di mezzo tra il recitativo secco e l'aria, di straordinario contenuto emotivo. Per la prima volta nella storia della creazione artistica musicale, Bach riun? nelle Passioni elementi eterogenei, e tenne conto al tempo stesso di tutto quanto storicamente gli era noto sulla musica, compiendone una mirabile sintesi.?
Se dobbiamo credere alle notizie contenute nel "Nekrolog" [un lungo e particolareggiato articolo sulla vita di Johann Sebastian Bach, apparso nel 1754 sulla "Musikalische Bibliothek", scritto da Carl Philipp Emanuel Bach e da Johann Friedrich Agricola, rispettivamente figlio e allievo del compositore], Bach scrisse cinque Passioni, delle quali solo tre ci sono pervenute: quelle secondo Giovanni, secondo Matteo, secondo Luca ? o per meglio dire, le Passioni che si possono attribuire "con certezza" a Bach sono due, dal momento che la Passione secondo Luca continua a costituire ragione di controversie tra i musicologi, che identificano nella sua partitura un'opera di autore sconosciuto alla quale Bach avrebbe solamente messo mano per apportarvi correzioni o aggiungervi abbellimenti, inserendovi poi alcune parti ornamentali.?
Quanto alla Passione secondo Giovanni, costruita musicalmente attorno ai capitoli XVIII e XIX del testo evangelico di san Giovanni, essa sarebbe stata composta a C?then in vista di una esecuzione nella Nikolaikirche di Lipsia il venerd? santo del 1723; tale esecuzione venne poi rinviata, e realizzata a Lipsia il 7 aprile, venerd? santo del 1724. Nell'opera, la drammaticit? ? maggiormente accentuata rispetto alla successiva Passione secondo Matteo; ? comunque certamente l'opera di un musicista assai sensibile alle peripezie che vi si narrano e all'emozione che esse suscitano ? a partire dai cori, con i quali si rappresenta la folla che assiste alle varie fasi della passione di Cristo, con la musica che sovente esprime e trasmette vivide emozioni (raramente presenti in tale misura nelle composizioni bachiane), o dall'atmosfera patetica delle Arie e dei Recitativi, evocazioni del passo evangelico; in tutto o in parte, d'altronde, anche il testo delle Arie venne composto dallo stesso Bach, il quale poi inser? i Corali e, per integrare il testo complessivo dell'opera, utilizz? un libretto approntato da Barthold Heinrich Brockes (Consigliere della citt? di Amburgo), avente quale tema le torture cui fu sottoposto Cristo e il "mistero" legato alla Redenzione.?
Di una Passione secondo Marco, BWV 247, eseguita a Lipsia il venerd? santo 1731, non vi ? pi? alcuna traccia, salvo il testo di Christian Friedrich Henrici, conosciuto con lo pseudonimo di Picander (lo stesso autore che forn? a Bach una valida collaborazione anche per il libretto della Passione secondo Matteo).
La Passione secondo Matteo
Nella Passione secondo Matteo, piuttosto che ripercorrere il calvario di Cristo, Bach prefer? evocarne e meditarne la morte. L'opera ? senza dubbio la pi? vasta che Bach abbia scritto, sia per le dimensioni davvero maestose della partitura, sia per il ricco complesso vocale e strumentale previsto.?
La caratteristica che contraddistingue la Passione secondo Matteo ? l'impiego di un doppio coro. Gi? dal Cinquecento, per conferire maggior solennit? alle cerimonie religiose, venivano impiegati pi? cori per l'esecuzione di musica sacra . Questa consuetudine era progressivamente divenuta desueta, e aveva ceduto il posto a ricerche e sperimentazioni musicali di altro genere. Lo stesso Bach aveva composto qualche Mottetto policorale.?
E' opportuno sottolineare come nella Passione secondo Matteo il doppio coro non sia semplicemente un mezzo impiegato per ottenere efficaci artifici sonori. Oltretutto, le difficolt? nel realizzare un'opera con tali caratteristiche, a Lipsia, dovettero essere parecchie, considerando soprattutto la realt? musicale dell'epoca: Bach dovette ritenere che il doppio coro fosse uno strumento indispensabile per rendere pi? incisivo l'elemento dialogico che ? l'aspetto prevalente nella Passione secondo Matteo, nonch? un modo efficacissimo per esprimere e per far percepire una intensa emozione.?
I fedeli accorsi alla Thomaskirche di Lipsia, dove la Passione secondo Matteo venne eseguita per la prima volta, probabilmente il venerd? santo, 11 aprile 1727, videro i due cori posti a destra e a sinistra della tribuna, distanti tra loro circa quindici metri, e un organo. Ma nella esecuzione del 1736, alle estremit? est e ovest della Thomaskirche vi erano certamente due organi; ciascun coro era dunque accompagnato da un organo, da un complesso strumentale, e disponeva di un quartetto di cantanti solisti (otto, quindi, se si considera che tutto l'organico era raddoppiato).?
I cantanti solisti avevano le stesse quattro estensioni vocali dei cantanti che concorrono a formare il coro. Per quanto riguardava i ruoli solistici, essi erano distribuiti in modo che impersonassero: i soprani, la moglie di Pilato e alcuni personaggi femminili tra la folla che seguiva la vicenda evangelica; i contralti, alcuni testimoni femminili, e personaggi generici; i tenori, l'Evangelista e alcuni testimoni; i bassi, Cristo, Pilato, il Sommo Sacerdote, gli Apostoli Pietro e Giuda.?
Il primo coro, a volte, rappresentava Sion (gli ebrei e i sacerdoti del Sinedrio); il secondo coro, i fedeli, seguaci di Cristo. Le parti corali che indicavano un'atmosfera di "agitazione" tra la folla e che segnavano alcuni momenti altamente drammatici nella vicenda erano eseguiti a doppio coro (quindi con i due cori non dialoganti), come esemplificato nel brevissimo stralcio di partitura (esempio 1). Il musicista previde un solo coro anche nei casi di gruppi numericamente limitati di persone (al primo coro affid?, per esempio, la rappresentazione degli Apostoli, al secondo quella di coloro che accusano Pietro); fece dialogare i cori quando intese ottenere il massimo effetto drammaturgico.?
Di rilievo, a questo proposito, anche l'intervento dei cori nei due brani del n. 67, Der du den Tempel Gottes zerbrichst e Andern hat er geholfen: i due cori dialogano aspramente, quindi concludono, nel primo brano, in modo derisorio, invitando Cristo a scendere dalla croce, se egli ? davvero figlio di Dio; nel secondo, in un terribile unisono, tacciandolo di bestemmiatore per avere egli osato proclamarsi figlio di Dio.?
I tredici veri e propri Corali contenuti nell'opera sono di fatto movimenti a un solo, grande coro, in quanto realizzati tutti con i due cori fusi nell'esecuzione delle quattro parti corali. Per questi brani, la grandiosit? dell'insieme era ai tempi costituita proprio dal fatto che le voci e il loro accompagnamento orchestrale si diramavano da punti differenti della chiesa, confluendo e creando quindi un effetto acustico intensamente ricco, denso e suggestivo (potrebbe essere paragonato a un effetto sterofonico).?
Come si ? accennato, nella Passione secondo Matteo i Corali sono accompagnati dal complesso strumentale, s? che ogni voce ? "doppiata" dallo strumento o dagli strumenti pi? vicini per estensione e timbro canoro. Per tutti, vale l'esempio del Corale n. 72, Wenn ich einmal soll scheiden, gi? esemplificato (esempio 2): i flauti traversi, gli oboi e i primi violini eseguono la parte in unisono con i soprani; altrettanto fanno i secondi violini con i contralti e le viole con i tenori, mentre organo e basso continuo riprendono, armonizzandole, le stesse note che la partitura affida alla sezione corale dei bassi.?
Per la Fantasia-Corale n. 35, O Mensch, bewein dein S?nde gross, Bach utilizz? il coro iniziale della Passione secondo Giovanni, sostituendo poi il brano di esordio all'interno di quest'ultima. Il pezzo ricavato dalla Passione secondo Giovanni, notevolmente ampliato, e con l'aggiunta della parte di "soprano in ripieno", divenne quindi il grandioso Corale che conclude la prima parte della Passione secondo Matteo come un solenne inno di riconoscenza al figlio di Dio che, con il suo sacrificio sulla croce, riscatta l'intera umanit? dalle sue colpe.?
Nell'elaborazione orchestrale, i timbri strumentali corrispondono spesso agli stati d'animo dei personaggi o alle sensazioni che essi suscitano. Ad esempio, il musicista esclude il basso continuo e gli archi per rendere pi? aerea la sonorit? dei flauti traversi e degli oboi su un'Aria per il soprano, Aus Liebe will mein Heiland sterben. Oppure circonda simbolicamente Cristo di una sorta di aureola (resa, nei recitativi, dall'effetto fornito dal quartetto d'archi), che scompare tuttavia nel momento in cui si compie l'agonia del Messia sulla croce e questi, smarrito per un istante, teme di essere stato abbandonato da Dio: nel momento, quindi, in cui egli ? "uomo mortale".?
Anche l'armonia concorre efficacemente a creare atmosfere cariche di emozione, come ad esempio nel brano n. 73, Wahrlich, dieser ist Gottes Sohn, nel quale viene rappresentata, dopo il terremoto seguito alla morte di Cristo, la folla sconvolta che riconosce, stupefatta, che l'uomo crocifisso ? realmente il figlio di Dio.?
Le Arie sono tra i brani pi? suggestivi della Passione secondo Matteo: affidate alternativamente a ciascuno dei cantanti solisti, sono spesso veri e propri duetti tra lo stesso solista e uno strumento che possiede caratteristiche di timbro e di estensione simili a quelle del cantante: tale strumento, sostenuto dal basso continuo armonizzato, esegue generalmente una introduzione all'Aria stessa; infine, i cori si alternano, spesso, alle voci dei cantanti solisti e degli strumenti.?
Nella Passione secondo Matteo, le Arie sono quasi sempre precedute da Recitativi ariosi, splendide invenzioni bachiane in funzione espressiva. Nell'Aria n. 9, Du lieber Heiland du, per esempio, nella quale il personaggio femminile interpretato dal contralto implora il suo Maestro e Signore perch? le "lasci versare il fiume di lacrime che sgorga dal suo cuore", i flauti traversi evocano efficacemente i singhiozzi della donna.?
Particolarmente suggestivo ? anche il penultimo brano della Passione secondo Matteo, n. 77, Nun ist der Herr zur Ruh? gebracht, nel quale ciascuna delle quattro voci soliste porge lo struggente saluto estremo a Ges?; tra l'uno e l'altro degli interventi solistici, il coro alterna alcune brevi e commoventi battute, che paiono rafforzare l'angosciosa e mesta atmosfera nella quale si esprimono gli addii estremi.?
Da Angela Molteni, Johann Sebastian Bach. La vita, le opere,?
Kaos Edizioni, n.e., Milano 1998
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