.
PROGRAMMA DETTAGLIATO DELLE DUE GIORNATE
IN FORMATO PDF DA SCARICARE
Pasolini e il mito
“Il mito e la mitologia non mi interessano. Edipo Re non è basato su Sofocle o sulla mitologia greca, ma sulla psicoanalisi di Freud. Voglio dire che nel mio film ho riproiettato l’analisi freudiana sul mito. Quando dico “mito” non mi riferisco ad un mito speciale, di Sofocle o di Euripide, intendo “mito” nel senso generale della parola. Il mio Edipo non è altro che la proiezione in un tempo mitico della teoria freudiana. Invece Medea è basato sulla storia delle religioni, su Frazer, Lévi-Strauss, Lévy-Bruhl. Quando ho letto questi libri, mi è venuta l’idea di concepire il mondo di Medea come un frammento simbolico, onirico-visionario del Terzo Mondo”.
Basterebbe leggere questa dichiarazione rilasciata da Pier Paolo Pasolini all’epoca dell’uscita del film Medea (1969), per trovare una conferma della complessità (e della contraddittorietà) del suo rapporto con il Mito greco. Infatti nel dittico liberamente ispirato a Sofocle e ad Euripide, Pasolini si misura con la tragedia classica per
esprimere altro: un’autobiografia visionaria e onirica (Edipo Re) e una narrazione metaforica dell’impossibile armonia fra Terzo Mondo e Occidente (Medea).
Ma il Mito, nell’opera di Pasolini, è anche una chiave per evocare l’universo arcaico e la sua cultura, un mondo minacciato dallo sviluppo senza progresso della modernità. In Appunti per un’Orestiade africana (1970), in forma di work in progress su un film da farsi, emerge l’interesse per la dimensione ancestrale, irrazionale, pulsionale che
costituisce un altro connotato del Mito nella visione pasoliniana e che il poeta-regista ha continuamente interrogato nella poesia, nella narrativa, nel teatro, nel cinema.
Il convegno Pasolini e il Mito - a cura dell’Associazione Fondo Pier Paolo Pasolini in collaborazione con il Dipartimento di Italianistica dell’Università di Bologna - è incentrato sulla dimensione primitiva e viscerale del Mito nell’opera pasoliniana. Marco Antonio Bazzocchi e Gian Luca Piccone parleranno di questo aspetto nella letteratura pasoliniana, Stefano Casi nell’ambito del teatro, Roberto Chiesi e Massimo Fusillo nel cinema e Peter Kammerer analizzerà il valore emblematico dell’Africa nell’opera dell’autore di Petrolio.
Saranno inoltre riproposti i film dove Pasolini reinventò le tragedie classiche (Edipo Re e Medea) e interpretò i fenomeni contemporanei alla luce del Mito greco (Appunti per un’Orestiade africana).
Si ringrazia Cinecittà Luce
Per ulteriori informazioni:
tel. / 051 2194810
www.cinetecadibologna.it