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2 novembre 2006

"Pagine corsare"
Il ricordo di Pier Paolo Pasolini
a trent'anni dalla morte
2 novembre 1975 - 2 novembre 2005
Trent'anni senza Pier Paolo Pasolini
di Tomáš Matras
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Tomáš Matras ha fatto pervenire a "Pagine corsare" la traduzione in italiano del suo articolo apparso in lingua ceca lo scorso anno sulla rivista «Literární noviny», il settimanale ceco più prestigioso dedicato alla letteratura. Lo stesso articolo è stato pubblicato nella Repubblica Ceca
da un'altra  rivista letteraria, «I literatura». Propongo tale traduzione
ai visitatori del sito pasoliniano, proprio in questi giorni in cui cade l'anniversario della tragica morte di Pier Paolo Pasolini.
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Copertina del libro pubblicato nel 2005 dal Centro Studi-Archivio Pier Paolo Pasolini presso la Cineteca di Bologna2 novembre 2005: sono passati esattamente trent'anni dalla morte del controverso artista Pier Paolo Pasolini. La sua opera e soprattutto la sua influenza sulla società hanno prodotto finora commenti contrastanti, così come sono contraddittorie le circostanze del suo mai del tutto chiarito omicidio.

Se decidete di visitare Roma e avete un po' di tempo, vale la pena visitiate la vicina Ostia. La guida classica condurrebbe sicuramente i vostri passi al complesso degli scavi di Ostia Antica o magari vi consiglierebbe anche altri posti offerti dalla città balneare. A Ostia Antica, più precisamente nella località dell’Idroscalo, vi è un posto tristemente noto e contemporaneamente dimenticato, al quale non conduce alcuna indicazione e del quale dovrete chiedere l'ubicazione alle persone del luogo.

In quella parte di Ostia, sullo sfondo di montagne di rifiuti, il 2 novembre 1975 venne ritrovato il corpo deturpato e senza vita di Pier Paolo Pasolini. Anche se il diciassettenne borgataro Giuseppe Pelosi - detto «Pino la rana» - confessò di averlo ucciso (e alla storia in tal modo venne fatto assumere il significato di tragica fine di un incontro d'amore e gelosia tra amanti omosessuali, non facilmente digeribile dall'opinione pubblica), non è mai stato escluso il complotto che ipotizzava il concorso all'omicidio di altre persone. Molti pensano ancora oggi a questa ultima ipotesi. E il caso non è stato finora pienamente chiarito. L'Italia ha accolto e vissuto l'assassinio di Pier Paolo Pasolini in un modo che le è tipico: il regista Marco Tullio Giordana ha girato un film sull'autore. Il luogo della morte di Pasolini, che non è cambiato molto rispetto ai suoi tempi, è adesso circondato da un cancelletto vetusto e al suo centro si trova una scultura ferocemento senza nome. [*]

Con sentimenti confusi dobbiamo chiederci che cosa sia rimasto dopo Pier Paolo Pasolini, soprattutto in Italia. Pochi dubitano della sua importanza per la cultura contemporanea italiana. Il giudizio sull'eredità dell'autore è però molto equivoco per quanto riguarda la sua influenza sulla società. Si tratta in particolare degli articoli e dei saggi pubblicati in quotidiani e riviste, nei quali Pasolini reagiva ai problemi allora di attualità da intellettuale indipendente di sinistra. Al giudizio sulle sue idee si sono sommati, purtroppo spesso, l'avversione dei suoi commentatori, oltre ai pregiudizi riguardanti alcuni elementi della sua vita privata, i processi giudiziari cui è stato sottoposto, le provocazioni e soprattutto la sua omosessualità non celata. La verità è che Pasolini fu un critico rovente e acuto che non temette nessuno e niente. Il grande coraggio delle sue idee originali lo faceva generalmente percepire come una voce nemica del potere costituito. Visionario, stringente fino a essere considerato da alcuni un esagerato mistificatore, il carattere dei suoi articoli spesso ostacolava il semplice accoglimento delle idee nuove e complesse che esprimeva. Il rifiuto degli altri in questo senso costituiva soltanto un'aggravante.

Chi non può neppure sentirlo nominare generalmente tace o dubita dell'importanza delle sue idee. Purtroppo si e ricorso anche alla censura delle sue opere, come ha fatto per esempio una rete televisiva pubblica italiana che nella primavera del 2002 trasmise in tarda notte il film Decameron, accorciato più o meno di 20 minuti. Alcune persone in Italia credono fermamente che l'unica cosa da ricordare di Pasolini siano soltanto gli schiaffi e i calci con i quali lo «onoravano» i neofascisti per strada, gli articoli provocatori sui giornali, oppure i trentatré procedimenti giudiziari che ha subito, sui quali Ã? importante aggiungere che alla fine è stato sempre assolto.

Altri considerano Pasolini un eccellente artista poliedrico, un grande umanista, sperimentatore e neomarxista capace di annunciare i grandi cambiamenti della società, e inoltre un autore che nella sua opera comprese tra l'altro la cultura friulana, la cultura delle periferie romana e napoletana, ed ebbe anche un pensiero profondamente critico sulla società italiana moderna che secondo lui ha caratteristiche assimilabili a quelle di un potere neofascista totalitario.

Oltre alla sua nota opera cinematografica troviamo tra le sue opere: testi teatrali, sceneggiature, saggi, poesie, prose, opere pittoriche e anche opere in friulano e traduzioni dal latino e dal greco. Pasolini viene spesso citato dai media italiani, il più delle volte però diventa nell'interpretazione moderna soltanto un'icona semplificata della resistenza contro la società consumistica postmoderna. Le opinioni sull'autore variano - una volta sul "Corriere della sera" è stato perfino paragonato al santificato Padre Pio per il suo senso di umanità. Pasolini è spesso invocato da quelli ai quali manca nell'Italia attuale un critico di simili prestazioni e capacità.

Solo nel 1999 è stata pubblicata nella collana Meridiani della nota casa editrice Mondadori di Milano un'opera omnia su Pasolini, curata da Walter Siti e Silvia De Laude, con aggiunte di molte note preziose. Sembra però che nonostante l'importanza che si dà ultimamente a Pasolini, le sue idee più significative e più coraggiose rimangano al margine dell'attenzione del pubblico.

Fuori dall'Italia Pasolini è considerato un autore più o meno sconosciuto, il che spesso semplifica l'accettazione delle sue opere. Ad esempio nella Repubblica Ceca, e con pochissime eccezioni, è conosciuto soltanto come regista di film di fama mondiale, soprattutto del film "scandaloso" Salo o le 120 giornate di Sodoma che, senza uno studio previo della poetica dell'autore, può condurre a interpretazioni errate. La stragrande maggioranza della polivalente opera letteraria di Pasolini sta aspettando una sua traduzione in ceco. In questo senso vale la pena di menzionare per esempio le raccolte di saggi che Pasolini scrisse nel periodo conclusivo della sua vita, Empirismo eretico, Scritti corsari e Lettere luterane, finora non tradotte in ceco. In quanto all'autore poliedricamente creativo, che durante la sua vita scrisse attorno a ventimila pagine di testo, il numero delle opere di Pasolini che il lettore ceco conosce può essere considerato purtroppo molto limitato. 

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[* ] Il 2 novembre 2005 è stato inaugurato il nuovo monumento di Mario Rosati all'Idroscalo di Ostia a Pier Paolo Pasolini. Il precedente monumento, in cemento, dello stesso autore,  restaurato, verrà posto nell'atrio di una scuola di Ostia.
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Vedi il vecchio monumento
Vedi il nuovo monumento

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L'articolo su Pier Paolo Pasolini a trent'anni dalla morte, di Tomáš Matras pubblicato dalla più importante tra le riviste letterarie ceche, «Literární noviny»

Si vedano anche altri articoli di Matras pubblicati da «Literární noviny», su Pasolini e su Curzio Malaparte

L'articolo Pier Paolo Pasolini a trent'anni dalla morte, pubblicato nel novembre 2005 anche dalla rivista letteraria ceca «I literatura»

Vedi anche, di Tomáš Matras e nella stessa rivista «I literatura»: Recensione del Decameron di Pier Paolo Pasolini, nonché recensione del libro La pelle di Curzio Malaparte

 
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Vedi anche: tutti gli aggiornamenti di "Pagine corsare" da ottobre 1998
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Trent´anni senza Pier Paolo Pasolini, di Tomáš Matras

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