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per ricordare
PIER PAOLO PASOLINI
2 novembre 1975 - 2 novembre 2001
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Pier Paolo Pasolini e le ceneri di Gramsci
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< Quanto a me,
un innocente non ? mai creduto,
ed egli del resto ? troppo occupato a pensare
a un fiume celeste tra grandi ghiaie pedemontane,
che scorre nel sole dei suoi genitori,
in altre vite,
in vite interpretate in altro modo,
in un significato diverso della vita,
che non ? neanche quello dei sogni,
se la nostra vita non ? che un'ombra
sulla nostra vera vita che non conosciamo. >
< A Roma >, dal '50 a oggi, Agosto del 1966,
non ho fatto altro che soffrire e lavorare voracemente.
Ho insegnato, dopo quell'anno di disoccupazione e fine della vita,
in una scuoletta privata, a ventisette dollari al mese:
frattanto mio padre
ci aveva raggiunto
e non parlammo mai della nostra fuga, mia e di mia madre.
Fu un fatto normale, un trasferimento in due tempi.
Abitammo in una casa senza tetto e senza intonaco,
una casa di poveri, all'estrema periferia, vicino a un carcere.
C'era un palmo di polvere d'estate, e la palude d'inverno.
Ma era < l'Italia, l'Italia > nuda e formicolante,
coi suoi ragazzi, le sue donne,
i suoi " odori di gelsomini e povere minestre ",
i tramonti sui campi dell'< Aniene >, i mucchi di spazzature:
e, quanto a me,
i miei sogni integri di poesia.
Tutto poteva, nella poesia, avere una soluzione.

[?…]
La borghesia italiana intorno a me ? una torma di assassini.
Non spero certo migliore accoglienza dalla borghesia americana.
Nel mondo del capitale la vita ? una scommessa
da vincere o da perdere:
? la condizione umana del laicismo borghese.
Chi si scopre, o si confessa, o non teme il ridicolo,
finisce male: ? la legge.
Cari Americani, non pacifisti e non spiritualisti,
ossia enorme maggioranza benpensante,
il vostro Dio ? un idiota
come ogni cittadino medio
che desidera con tutte le sue forze e con tutto il suo spirito
di essere come tutti gli altri:
ed ? per questo suo amore folle per l'uguaglianza, che la odia.
[...]

[Da Poeta delle Ceneri in "Nuovi argomenti" luglio-dicembre 1980, a cura di Enzo Siciliano, con una nota del medesimo secondo il quale questi versi sarebbero stati scritti nell'agosto 1966 "fingendo risposte sul proprio lavoro a un intervistatore statunitense". Siciliano precisa che Poeta delle Ceneri porta come primitivo titolo scritto a macchina Who is me e una dicitura aggiunta a penna biro "Appendice al volume antologico di versi". Tratto da Pier Paolo Pasolini, Bestemmia. Tutte le poesie, Garzanti, Milano 1993]
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